Ultima revisione:

13 dicembre 2013

Tempo di lettura:

Categoria
Ufficio Stampa
La Giunta comunale ha approvato una delibera di indirizzo politico di annullamento e revoca di tutti i provvedimenti emessi a partire dal 2007 per consentire la realizzazione in project financing di aree commerciali e parcheggi nella zona dal Rotolo a piazza Europa, compreso il borgo di San Giovanni Li Cuti.
“Durante la mia precedente sindacatura – ha spiegato Enzo Bianco – avevamo ipotizzato il completamento di viale Alcide De Gasperi parallelo al lungomare per rendere quest’ultimo area pedonale. Quando nel 2007 quest’idea venne stravolta in un project financing che prevedeva una spesa di dieci milioni di euro per realizzare la strada e ben 120 per costruire un centro commerciale e parcheggi che avrebbero sfregiato la città, presentai, anche sulla spinta della Società civile catanese, un’interrogazione parlamentare. A questa seguì l’ingiunzione da parte della Protezione civile che chiedeva all’Amministrazione di revocare l’autorizzazione. La vicenda si complicò con un ricorso al Tar e la nomina di un Commissario. Adesso abbiamo ripreso in mano la situazione e approvato una delibera che consideriamo un atto dovuto: vogliamo che le opere importanti per Catania vengano realizzate, ma senza stravolgere il territorio e nel rispetto delle regole”.
 La vicenda prese il via nel 2001 con il progetto della Protezione civile per la sistemazione di viale Alcide De Gasperi. Per dare attuazione al progetto il sindaco del tempo, Umberto Scapagnini, fu nominato commissario straordinario per l’emergenza traffico. Nel 2005 Scapagnini, che come commissario esercitava anche i poteri del Consiglio comunale, approvò un progetto preliminare per viale Alcide De Gasperi che prevedeva una variante al Prg. Sempre nel 2005, il direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico, approvò un progetto in project financing per la viabilità di scorrimento nell’area via del Rotolo – piazza Europa, aggiungendo alla realizzazione della sede stradale, che sarebbe costata 10 milioni di euro, anche parcheggi e una grande area commerciale per un valore di 120 milioni.
 Il 26 luglio del 2007 l’Associazione temporanea d’impresa Immobiliare Alcalà si aggiudicò il project financing. Il progetto presentato dall’Ati venne però giudicato difforme rispetto non soltanto al Prg ma anche al progetto preliminare di variante. Il 26 ottobre del 2007 la Procura della Repubblica chiese di acquisire copie degli atti amministrativi e il 21 settembre del 2009 anche la società civile - in particolare Città Insieme, Italia nostra, Wwf e Lipu - chiese all’Amministrazione notizie sulla vicenda.
 Il 10 febbraio del 2011 l’Ati presentò al Tar un ricorso per “silenzio in adempimento” nei confronti del Comune. Nel mese di luglio il Tribunale amministrativo diede al Comune 90 giorni per esprimersi, altrimenti avrebbe nominato un commissario straordinario. Il 21 novembre del 2011 si insediò come Commissario Santi Alligo, che chiese tutti gli atti per dare la concessione edilizia e comunicò all’Amministrazione, in carenza di potere, non avrebbe più potuto intervenire.
 L’Avvocatura comunale si oppose, ma Tar e Cga le diedero torto. Il 10 dicembre del 2012 l’Ufficio urbanistica del Comune diede un parere negativo all’adozione di una variante al Prg per consentire il project financing. Il commissario Alligo si dimise nel luglio di quest’anno. Il Tar, riunitosi il 5 dicembre, non ha finora nominato un nuovo commissario.
 Intanto l’Amministrazione comunale, rimessa in gioco dalle dimissioni del Commissario, che non ha preso alcuna decisione, ha formulato la delibera di indirizzo politico.