Elettromagnetismo

Elettromagnetismo

Pubblicato il:

18 giugno 2019

Ultima revisione:

3 settembre 2019

 

Omnitel ed il Comune di Catania insieme per realizzare in collaborazione con l'università di Catania e Wavetek Wandel Goltermann, monitoraggio elettromagnetico

Il Comune di Catania insieme con Omnitel hanno sviluppato il primo progetto mondiale di monitoraggio permanente dei campi elettromagnetici denominato Cassiopea;l'obiettivo è quello di attivare un servizio semplice, affidabile, in grado di acquisire ed elaborare un insieme di dati comprensibili dalla cittadinanza, e di fornire una maggiore informazione grazie all'apporto dei mass media; attraverso tali rilevazioni, infatti, potrà essere verificata l'uniformità alla normativa nazionale vigente dei livelli di campo elettromagnetico presenti nell'area urbana;.

 

Il sistema consiste nell'istallazione di 15 centraline di monitoraggio dei campi elettromagnetici in prossimità di luoghi ad alto transito e all'interno di edifici pubblici e privati dove si possano verificare prolungate permanenze. I dati rilevati dai siti di monitoraggio, in funzione 24 ore su 24, verranno quindi inviati attraverso la tecnologia GSM, ad un server gestito dalla Direzione Ecologia che, a sua volta li renderà pubblici tramite il sito del Comune di Catania;

L'Università degli Studi di Catania si è impegnata a collaborare continuativamente con l'Amministrazione comunale e con Onmitel alla sperimentazione ed allo sviluppo del progetto delineando i criteri per l'installazione delle strutture.

Il Comune di Catania con la sua fitta rete di informazione e di comunicazione tra la municipalità ed i cittadini si presenta nella condizione ideale per dare visibilità a tutte le possibili elaborazioni e sinergie conseguenti alla realizzazione di un progetto cosi innovativo , ha accolto l'invito di Omnitel a mettere a disposizione il proprio know how e l'esperienza acquisita negli anni al fine di integrare, sviluppare il progetto e favorirne la realizzazione.

L'obiettivo del Progetto Cassiopea è quello di fornire un database scientificamente valido sui livelli di esposizione, da parte della popolazione, ai campi elettromagnetici, per rispondere alla costante richiesta di informazione da parte dei cittadini e per costruire una base di confronto finalizzata alla corretta valutazione delle problematiche derivanti dalle emissioni radioelettriche.


Le radiazioni non ionizzanti sono forme di radiazioni elettromagnetiche -comunemente chiamate campi elettromagnetici- che, al contrario delle radiazioni ionizzanti, non possiedono l'energia sufficiente per modificare le componenti della materia e degli esseri viventi (atomi, molecole).
Le radiazioni non ionizzanti possono essere suddivise in:
• campi elettromagnetici a frequenze estremamente basse (ELF)(es. elettrodotti)
• radiofrequenze (RF) (es. antenne per la telefonia mobile)
• microonde (MO)
• infrarosso (IR)
• luce visibile

L'umanità è sempre stata immersa in un fondo elettromagnetico naturale: producono onde elettromagnetiche il Sole, le stelle, alcuni fenomeni meteorologici come le scariche elettrostatiche, la terra stessa genera un campo magnetico. A questi campi elettromagnetici di origine naturale si sono sommati, con l'inizio dell'era industriale, quelli artificiali, strettamente connessi allo sviluppo scientifico e tecnologico. Tra questi ci sono i radar, gli elettrodotti, ma anche oggetti di uso quotidiano come apparecchi televisivi, forni a microonde e telefoni cellulari.
Negli ultimi anni sono aumentati gli interrogativi relativi ai possibili effetti sulla salute legati all' inquinamento elettromagnetico o elettrosmog; perplessità e paure sicuramente alimentate dall'uso quotidiano che i mezzi di comunicazione di massa fanno di questi termini, molte volte senza affrontare l'argomento con chiarezza e rigore scientifico.
Le istituzioni hanno applicato a questa "relativamente" nuova materia una normativa adeguata ed efficiente, e le Agenzie ambientali esercitano un attività di controllo sistematica sugli impianti e sui siti coinvolti.

 

Radiazioni ionizzanti

 

Le radiazioni ionizzanti invece interessano la regione ad altissima frequenza dello spettro e, nel caso in cui abbiano potenze elevate, possono causare modifiche a livello molecolare. Si tratta delle radiazioni ultraviolette, dei raggi x e gamma, che sono infatti utilizzati in medicina per le radiografie solo quando strettamente necessario e secondo particolari procedure.

 

La rete cellulare

 

Una rete cellulare è costituita da un complesso insieme di elementi ognuno dei quali deve poter essere in grado di dialogare con gli altri; la sua struttura geometrica di base è riconducibile a quella delle celle che costituiscono un alveare. Essa è progettata per fornire il servizio a un elevato numero di clienti sfruttando in modo efficiente ("riuso") le limitate frequenze a disposizione.
Gli elementi fondamentali che la costituiscono sono i telefono e la stazione radio base che è il mezzo di collegamento verso la rete telefonica fissa o verso un altro telefono cellulare.
Ogni stazione radio base serve una porzione limitata di territorio, la cella, e ha un gruppo di antenne trasmittenti e riceventi, posizionate ad un'altezza che va da 15 a 30 mt rispetto al suolo.
Ma come si risponde all'esigenza di soddisfare un numero sempre maggiore di utilizzatori? Aumentando il numero sul territorio delle stazioni radio base, il che significa ridurre sempre di più la dimensione delle celle. A tal fine e per ridurre al minimo la sovrapposizione di segnali tra celle adiacenti, e quindi il rischio di interferenze, la potenza di trasmissione della stazioni radio base, o più semplicemente il livello di segnale da lei emesso, viene ridotto al minimo. Quindi l'intensificarsi delle stazioni radio base conduce a una riduzione del livello di emissione di ogni singola antenna.
le antenne delle stazioni sono orientate in modo da non avere ostacoli lungo le direzioni di irradiazione che possano ridurre o interferire nelle trasmissioni. le zone sottostanti le antenne di trasmissione, normalmenteinstallate su tralicci metallici, serbatoi idrici, campanili e coperture di edifici e pertanto ad altezza rilevante, sono caretterizzate da valori normalmente bassi del campo elettromagnetico dovuti al particolare diagramma di irradiazione verticale della antenna normalmente utile per la telefonia cellulare.

 

La normativa 

 

Le conoscenze acquisite dalla comunità scientifica, grazie a numerose ricerche condotte negli ultimi decenni, hanno consentito l'emanazione, da parte di organismi tecnici, nazionali ed internazionali, di standard di sicurezza riportanti i limiti di esposizione al campo elettrico e magnetico. 

 Dal 2 gennaio 2000 è entrato in vigore il Decreto Interministeriale (Ambiente, Sanità, Comunicazioni) n. 381 del 10 settembre 1998, che fissa i limiti di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici generati da antenne e ripetitori per telefonia mobile ed emittenza televisiva, nell'intervallo di frequenze comprese tra 100 KHz e 300 GHz .


**** inserire legge quadro n° 36/2001, DPCM 8 luglio 2003, codice delle comunicazioni, Dlgs 259/2003 ****** 

 Esso stabilisce, per la prima volta, una regolamentazione nazionale superando le precedenti regionali, il cui limite di 20 V/m (1 W/m ² ) nelle bande di frequenza del sistema GSM 900 e GSM 1800 è fortemente più cautelativo dei 42 V/m (4,65 W/m ² ) stabiliti recentemente l'8 giugno 1999 dalla Comunità Europea.
In linea con questo approccio estremamente cautelativo, il decreto introduce un ulteriore obiettivo di qualità fissando il limite di 6 V/m (0,1 W/m²) in corrispondenza dei punti, negli edifici, in cui la permanenza continuativa delle persone supera le 4 ore.
E' importante sottolineare che i limiti riportati nelle normativa di protezione sanitaria derivano sempre da un'analisi attenta della bibliografia esistente e dall'introduzione di molti fattori di sicurezza. Infatti i livelli di campo, ai quali è consentita l'esposizione della popolazione, risultano essere 7 volte inferiori al valore al di sotto del quale gli enti di studio internazionali non hanno mai riscontrato effetti nocivi alla salute documentati in modo scientifico.
La tabella riassume i limiti massimi di esposizione stabiliti dalle normative, nazionali ed internazionali, per i campi elettromagnetici.
Le soluzioni tecnologiche rispettano pienamente i valori stabiliti dalla normativa; i livelli di esposizione della popolazione alle onde radio prodotti dalle stazioni radio base sono infatti molto più bassi di tali limiti al punto da poter essere considerati trascurabili.
Ovviamente nelle immediate vicinanze dell'antenna stessa i valori di campo aumentano a seconda delle sue caratteristiche di emissione. Per questo motivo intorno all'antenna viene sempre definita un'area, detta zona di rispetto, che può essere rappresentata in maniera schematica con un parallelepipedo le cui dimensioni sono dell'ordine dei pochi metri. All'interno di tale zona viene impedito l'accesso della popolazione, mentre al di fuori di essa si è sicuramente in condizione di pieno rispetto della normativa.
Essendo quindi le dimensioni di tale zona molto ridotte, anche nel caso in cui l'antenna sia sul tetto di un'abitazione, il campo a cui si è esposti all'interno (in caso di condominio anche l'appartamento dell'ultimo piano) e nelle abitazioni vicine è sicuramente molto inferiore al limite di sicurezza. Questo anche a causa del fatto che l'intensità di campo decresce molto rapidamente allontanandosi dall'antenna.
Da molti anni, di pari passo con l'evoluzione della tecnologia, il dibattito sui campi elettromagnetici, su come impattano sulla vita quotidiana si è fatto sempre più acceso. Ricercatori a livello italiano, europeo ed internazionale conducono studi per individuarne eventuali effetti. Le conoscenze attuali peraltro non consentono di tornire conclusioni definitive. Si è osservata, per quello che riguarda le basse frequenze (a 50 Hz), una possibile ma non provata correlazione tra esposizione della popolazione ed insorgenza di patologie; per quanto concerne invece le frequenze che comprendono la telefonia mobile, non esiste alcun dato scientifico in grado di stabilire una correlazione tra esposizione ed eventuali danni.
L'OMS, a seguito di un'accurata analisi del lavoro di ricerca e dei risultati finora ottenuti, afferma che "non ci sono effetti scientificamente confermati per l'esposizione a campi elettromagnetici come quelli osservabili nelle vicinanze delle stazioni radio base".
In Italia il "Centro Interuniversitario per lo Studio delle Interazioni tra Campi Elettromagnetici e Biosistemi" (ICEMB) ha recentemente pubblicato una lettera aperta, firmata da 78 studiosi e ricercatori italiani da cui emerge che nel nostro paese vige una regolamentazione che tutela la salute pubblica in modo estremamente restrittivo.
E'  importante sottolineare che è dovere e interesse della comunità procedere, unitamente all'evoluzione della tecnologia, all'individuazione degli effetti che essa produce.
Continuare a studiare non è quindi necessariamente sintomo di preoccupazione, ma garanzia di massima validità scientifica delle norme attuali e future.

 

 

Limiti di campo elettrico E

(V/m)

 

Limiti di campo magnetico H

           (A/m)

 

Limiti di densità di potenza

(W/m2)

 

Frequenza

900 MHz

1800 MHz

900 MHz

1800 MHz

900 MHz

1800 MHz

ICNIRP

41.25

58.3

0.11

0.15

4.5

9

CENELEC

41.1

58.1

0.10

0.15

4.5

9

DIN/VDE (Germania)

41.1

58.1

0.10

0.15

4.5

9

ANSI (Usa)

-

-

-

-

6

12

NRPB (Regno Unito)

112.5

194

0.29

0.52

33

100

Italia - limite generale

20

20

0.05

0.05

1

1

Italia - luoghi con permanenza di 4 o più ore

6

6

0.016

0.016

0.1

0.1

Dati Inquinamento eletromagnetico

Il Comune di Catania e l'ARPA Sicilia (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente) hanno avviato la sperimentazione prevista dal progetto nazionale di monitoraggio dei campi elettromagnetici avente come obbiettivo l'individuazione della metodologia per la costituzione di una rete di monitoraggio in continuo


Opuscolo divulgativo realizzato dall'ENEA riguardante l'elettrosmog

Opuscolo Informativo dei Lavoratori

(ai sensi degli artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) 

I Campi Elettrmagnetici - Effetti sull’uomo e sulle apparecchiature