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25 giugno 2010

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Ufficio Stampa


Il cittadino utilizza nei rapporti con la pubblica amministrazione e con i concessionari ed i gestori di pubblici servizi, lo strumento dell’autocertificazione dalla data di emanazione del D.P.R. 445/2000.

La Pubblica Amministrazione, ai sensi dell’art 71, ha l’obbligo di accettare tale dichiarazione sostitutiva, riservandosi la possibilità di controllo e verifica, anche a campione, e in tutti i casi in cui sorgano fondati dubbi sulla veridicità della stessa. Tali controlli avvengono anche attraverso l’utilizzo di strumenti telematici e riguardano soprattutto le autocertificazioni finalizzate ad ottenere benefici economici, agevolazioni e sovvenzioni ( quali le richieste di contributo alla locazione, di contributo comunale per motivi di salute,richieste di assegni familiari o di maternità o del bonus regionale bebé,) .

A Catania questa verifica viene svolta da alcuni ispettori della Polizia Municipale che, svolgendo compiti di Polizia Giudiziaria, recuperano le prove delle autocertificazioni che appaiono, già da un primo esame, irregolari. Per lo svolgimento di questo servizio gli ispettori si avvalgono di un accesso alle banche dati dell’Anagrafe Tributaria, dell’Ufficio del Registro, dell’Inps e dell’Anagrafe Comunale.

Visto l’alto numero di richieste di controllo pervenute nell’anno 2009, oltre 2.527, che hanno portato all’accertamento di 400 dichiarazioni false e di numerosi procedimenti che sono ancora in corso, la Polizia Municipale ha intensificato le indagini e nei primi cinque mesi dell’anno 2010 sono già state esitate 323 richieste di accertamenti su nuclei familiari, e a tal proposito si precisa che i controlli coinvolgono ogni componente del nucleo .

A seguito di questi controlli sono seguite n. 52 comunicazioni di reato all’autorità giudiziaria per autocertificazioni false o mendaci che il codice penale punisce secondo la gravità con la multa o con la reclusione.

 

 

 

 

Fonte: Ufficio Stampa