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1 giugno 2015

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Ufficio Stampa

Rafforzare e valorizzare il sostegno alle famiglie che hanno adottato con percorsi guidati di accompagnamento e condivisione di esperienze. E' questo l'obiettivo di un progetto innovativo realizzato dall'assessorato comunale al Welfare e presentato nel corso del seminario formativo “Post-adozione: esperienza a Catania” svoltosi nel Palazzo dei Chierici alla presenza dell'assessore Angelo Villari.
Nel corso dell'incontro, la referente dell'ufficio Adozioni, l'assistente sociale Maria Teresa Rizzarelli, ha esposto le fasi del progetto “Dall'arte di navigare sui torrenti.... alla ricostruzione su un'isola”, realizzato in collaborazione con l'ASP 3 di Catania e condiviso con il Tribunale per i Minorenni di Catania.
“L'iniziativa – ha detto Villari – è già avviata ed è stata anche premiata a Firenze tra le migliori d'Italia, perché offre alle famiglie che adottano un servizio in più rispetto a quelli istituzionali. Infatti l'impegno dell'Amministrazione comunale e dell'ufficio adozioni, nelle attività di adozione e post-adozione, è indirizzato a determinare le condizioni di accompagnamento utili a processi di integrazione necessari per la costruzione di una famiglia in grado di affrontare una condizione nuova. Ciò va fatto con un processo educativo che deve essere discreto e sostanziale”.
Con Maria Teresa Rizzarelli, sono intervenute le principali sostenitrici del progetto: il capo servizio Psicologia dell'Asp di Catania, Maria Concetta Cannella, la psicoterapeuta Loredana di Natale, il giudice onorario del Tribunale per i Minorenni di Catania Giusi Bruno - che ha portato i saluti del Presidente Maria Francesca Pricoco, la psicologa Maria Luisa Alioto dell'Asp, e anche Cristina La Rosa, quest'ultima attraverso un'apprezzata video-testimonianza sul progetto. Hanno partecipato all'incontro anche rappresentanti delle associazioni, a cominciare da "Genitori adottivi", e numerosissimi addetti ai lavori. Tra i presenti, l'onorevole Concetta Raia, cui l'Assessore ha rivolto un ringraziamento “per la sensibilità, dimostrata anche dalla presentazione di un disegno di legge alla Regione per servizi di psicologia nei territori”.
Il progetto dell'Assessorato prevede, nella sede dell'Ufficio adozioni, 8 incontri al mese con gruppi composti al massimo da 6 famiglie, per consentire la piena espressione di tutti i partecipanti. Gli incontri, seguiti da operatori psico-sociali fra cui il neuropsichiatra infantile, il pedagogista, l'assistente sociale, sono inframmezzati da letture, racconti, testimonianze, visione di filmati, attività ludiche. Il primo percorso è stato avviato con un gruppo formato da 4 famiglie, che hanno adottato bambini stranieri di varie fasce di età.