Nel secondo anniversario della tragedia dei migranti annegati alla Plaja Comune e Comunità di Sant’Egidio depongono mazzi di fiori davanti alla stele commemorativa.
Vicesindaco Consoli “Catania città aperta e solidale, esempio per tutta Europa“
A due anni dalla tragedia dei sei migranti egiziani annegati alla Plaja di Catania, l’Amministrazione Comunale, rappresentata da Marco Consoli e la Comunità di Sant’Egidio, rappresentata da Emiliano Abramo, hanno ricordato, con la deposizione di mazzi di fiori, il drammatico evento.
Erano presenti anche Pierangelo Spadaro, presidente della Consulta Giovanile, il cerimoniere del Comune di Catania Luigi Maina, il titolare del Lido Verde Dario Monteforte, i rappresentanti del Cesvi, del movimento Gentili Pace, di Giovani per la Pace, i ragazzi del Cara di Mineo e un gruppo di giovani veneti venuti a “comprendere“ il fenomeno dell’immigrazione. La commemorazione cade tra l’altro in occasione della “3Giorni senza Frontiere” organizzata a Catania dalla comunità di Sant’Egidio per favorire dialogo e integrazione tra i popoli.
Davanti alla stele voluta fortemente dal prima cittadino Enzo Bianco il vice sindaco Consoli ha detto:”L’Amministrazione comunale insieme alla Consulta giovanile intende ricordare, dopo due anni, la prima vera grande sciagura capitata a pochi metri dalla spiaggia della nostra città. Una meravigliosa spiaggia che ha accolto i corpi di quei poveri giovani venuti qui per abbracciare la speranza di una vita migliore. Oggi Tutti, Istituzioni e gente comune, siamo qui raccolti, per ricordare. Questa giornata non dovrà essere improntata solo al pessimismo ma anzi deve essere un giorno felice, in cui non solo ricordiamo chi non ce l’ha fatta ma anche gli altri che arrivati qui come ultimi oggi danno aiuto a chi ha bisogno. Riflettiamo su quanto sta accadendo attorno a noi e invochiamo una Europa nuova, più accogliente e solidale con gli immigrati nel ruolo di nuovi cittadini europei, ricordandoci che ciò sarà possibile solo attraverso la collaborazione fra tutti”.
“Da quest’annegamento -ha detto Emiliano Abramo- nasce una storia di amicizia per la città di Catania, a partire dal titolare del lido Verde, il primo a dare soccorso e a segnalare la tragedia, alle Istituzioni ma anche alle realtà dei Giovani e delle associazioni, come quella di san Egidio, che hanno formato una grande rete umana che si è ritrovata a sottolineare che Catania è una città accogliente e solidale. E anche che questa è l’identità che noi vogliamo conservare e proporre ad esempio agli altri”.
Di “giorno di riflessione sulla dignità umana” ha parlato Dario Monteforte “chi si sradica dalle propria vita, lo fa con dolore e questo dolore merita tutto il nostro rispetto. Auguro ai ragazzi che sono arrivati un buon futuro di cittadini d’Europa”.
Dopo un minuto di raccoglimento il vicesindaco Consoli ha sottolineato che “tutto il nuovo sistema dell’accoglienza è partito dalla Sicilia e da Catania. Grazie all’interventi del sindaco Enzo Bianco si è riusciti a sensibilizzare i Governi nazionale e dell’Unione Europea per le quote da distribuire in tutta la rete europea ma anche alla possibilità di modificare la normativa europea in tema di immigrazione”.