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28 agosto 2015

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Ufficio Stampa

Il Sindaco ha aggiunto che con "don Ciccio", come veniva chiamato, "La società civile siciliana perde un importante punto di riferimento". Il ricordo di un uomo "capace di formare le coscienze" e dotato di passione, spiritualità e amore soprattutto per i più deboli.
"La città perde un'intelligenza lucida e appassionata, la società civile siciliana un importante punto di riferimento". Così il sindaco di Catania Enzo Bianco ha commentato la scomparsa, a 83 anni, di padre Francesco Pio Ventorino, il prete-filosofo che nella città etnea aveva fondato nel 1959 "Gioventù studentesca" e nel 1973 "Comunione e Liberazione" e del quale oggi si svolgeranno i funerali, in Cattedrale.
"Di don Ciccio, come lo chiamavano tutti - ha detto Bianco - mi piace ricordare la capacità di formare le coscienze, soprattutto in campo politico. Possedeva doti affascinanti: passione, spiritualità ma soprattutto quell'amore, in particolare per i più deboli, che lo conduceva, a 83 anni, a non risparmiarsi e continuare a lavorare come cappellano del carcere di piazza Lanza".
"Don Ventorino  - ha aggiunto il Sindaco - era un filosofo di tutto rispetto. Aveva studiato alla Gregoriana di Roma. Seguivo i suoi interventi sui giornali con i quali collaborava, da 'La Sicilia', all''Osservatore romano', al 'Foglio', che lo scorso anno gli aveva dedicato un ritratto a tutto tondo. E ne apprezzavo sempre la passione".
"Era stato - ha ricordato Bianco - l'incontro con il fondatore di Cl a cambiargli la vita, come don Ciccio stesso raccontò nel libro di da Alberto Savorana 'Vita di don Giussani'.  Da lui scoprì che 'L'unica condizione per essere sempre e veramente religiosi è vivere sempre intensamente il reale'. Così, nel 1972, si trasferì nel Villaggio Sant’Agata aiutando il parroco, don Pino Ruggieri, a tirar su, con poverissimi mezzi, una chiesetta diventata in breve tempo il cuore del quartiere”.
"Don Ciccio Ventorino - ha concluso il Sindaco - rappresenta dunque un pezzo importante della storia di questa nostra città e per questo va ricordato e onorato come merita".