"Catania e l'Italia perdono una delle menti più lucide, la città commossa rende omaggio al suo illustre figlio".
Così il sindaco Enzo Bianco ha commentato, esprimento il proprio dolore, la scomparsa dello storico Giuseppe Giarrizzo, uno dei più colti intellettuali meridionali e punto di riferimento di diverse generazioni di studiosi e accademici.
"Giarrizzo - ha detto Bianco - non era soltanto un uomo coltissimo e acuto, un intellettuale raffinato, accademico dei Lincei e storico di fama nazionale con collegamenti internazionali. Prima di tornare a Catania, nel 1957, per affermarsi come erede della grande tradizione della storiografia meridionalista, aveva lavorato a Londra, Oxford, Edimburgo, Leida. All'ombra dell'Etna si era affermato come una delle coscienze del Meridione".
"Catania - ha concluso il Sindaco - deve molto a Giuseppe Giarrizzo. Per esempio per aver restituito alla città quel gioiello che è il Monastero dei Benedettini, restaurato con l'architetto Giancarlo De Carlo nei trent'anni in cui Giarrizzo fu preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università. E formò generazioni di studenti forgiando soprattutto le loro coscienze. L'ultimo dei suoi numerosissimi libri lo dedicò, qualche anno fa, proprio a Catania e alla sua storia, scritta a quattro mani con Maurice Aymard, in cui veniva sottolineata soprattutto la vitalità di questa città abituata da sempre a saper ricominciare dopo qualunque avversità".
Bianco ha ricordato anche l'impegno politico di Giarrizzo, da sempre socialista, che divenne dirigente del Psi e fu anche vicesindaco e assessore all'Urbanistica di Catania nel 1985.
28.11.2015