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4 dicembre 2010

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Ufficio Stampa



Maurizio Caserta e Mario Bevacqua in rappresentanza del Comitato di Presidenza degli Stati Generali della città di Catania, hanno presentato la sessione plenaria conclusiva che si svolgerà il prossimo 10 dicembre,a palazzo Platamone, appuntamento in cui verrà illustrato il consuntivo finale degli Stati Generali e il rapporto Censis sulla città di Catania.

“Per quell’appuntamento -ha spiegato Maurizio Caserta, presidente del comitato dei “saggi”- tireremo somme degli Stati Generali della Città di Catania, un’iniziativa che è partita innanzitutto da una consapevolezza: le città sono realtà complesse ed in evoluzione, l’offerta politica presentata al momento delle consultazioni elettorali ha bisogno di essere, continuamente aggiustata con idee, proposte e iniziative concrete nel segno della partecipazione, elemento di cui questa città ha estremo bisogno”. Il professore Caserta, che ha coordinato il lavoro di sintesi però ha voluto anticipare alcuni temi essenziali del report finale redatto dal Comitato sulla scorta del riordino degli interventi di rappresentanti di categorie produttive, organizzazioni di forze sociali, associazioni di base che per diversi mesi si sono confrontati sui temi che hanno caratterizzato le sessioni tematiche degli Stati Generali.

Le grandi aree attorno alle quali si è concentrata la discussione sono: l’integrazione; la sicurezza; la partecipazione. Il Comitato ritiene che in questo modo si rafforzi uno spazio pubblico dove i cittadini e le imprese possano trovare occasioni di lavoro e di investimento, nei settori nei quali la città sembra avere una naturale vocazione come il turismo, la cultura, le comunicazioni, l’alta tecnologia, i servizi personali, l’artigianato di qualità: un circolo virtuoso che accrescerà le risorse su cui l’Amministrazione può contare per la fornitura dei servizi.

“All’interno di queste direttrici –ha spiegato Caserta- abbiamo previsto ben 42 azioni che è possibile sviluppare, per la gran parte cose concrete e possibili, mentre altre, penso all’interramento della linea ferroviaria e della stazione centrale che sono solo una prospettiva che chiaramente non dipende dall’Amministrazione Comunale, a cui fondamentalmente rivolgiamo il nostro lavoro e il senso del nostro impegno”

All’incontro di venerdì prossimo parteciperà anche il sindaco di Roma Gianno Alemanno che è stato invitato personalmente dal primo cittadino etneo Raffaele Stancanelli, che ha fatto giungere un messaggio di ringraziamento ai componenti del comitato di Presidenza:” Con orgoglio -ha detto Stancanelli- prendiamo atto che la nostra esperienza degli Stati Generali è presa a modello sia sotto il profilo organizzativo che dei contenuti. Il dialogo coi cittadini è per noi elemento fondamentale dell’azione amministrativa e a quanto sembra anche la Capitale sembra orientata a convocare gli Stati Generali cittadini per trovare soluzioni idonee a corroborare le scelte di governo”.
Alla sessione plenaria degli Stati Generali Francesco Estrafallaces per il Censis illustrerà il rapporto del prestigioso istituto di ricerca sul capoluogo etneo, commissionati ad hoc a conclusione dei lavori. In alcune parti di essi, quelle legate alle attività produttive vi è un’analisi dettagliata.

“Catania –scrive il Censis- è a tutti gli effetti una media città, punto di riferimento di un’area metropolitana complessa, densamente popolata, che conta attualmente più di 700.000 abitanti. Imprese manifatturiere, servizi, portualità, patrimonio artistico e culturale hanno modellato il senso e, soprattutto le dinamiche di sviluppo di questo sistema territoriale e urbano. Catania si è sempre caratterizzata per un’apprezzabile capacità di far crescere imprese del manifatturiero, con un’interessante propensione all’innovazione. Le ICT, il biomedicale ed il farmaceutico connotano il paesaggio produttivo dell’area metropolitana, fanno della città capoluogo un centro direzionale importante. La provincia genera mediamente il 21% del valore aggiunto siciliano, seconda solo a Palermo in cui si concentra il 25% del valore aggiunto regionale che dà l’idea della massa critica che questa parte del territorio rappresenta.
Il solo comune di Catania registra attualmente 89,7 imprese ogni 1.000 abitanti, a fronte di una media regionale più bassa, pari a 77 imprese per 1.000 residenti, e di una media nazionale, pari a 87,6 imprese per 1.000. Il territorio comunale registra, inoltre, una densità di imprese più elevata della media regionale, un livello di specializzazione rilevante in due ambiti produttivi molto differenti. La manifattura, continua a rappresentar una peculiarità del sistema catanese. Attualmente nel solo ambito comunale si contano 8 imprese manifatturiere per 1.000 abitanti, a fronte delle 6 registrate in Sicilia e non molo distante dal valore nazionale, pari a 9 aziende manifatturiere per 1.000 abitanti.
Parallelamente, la connotazione terziaria della città di Catania resta particolarmente evidente: si registrano, infatti, 65,7 imprese dei servizi per 1.000 abitanti, a fronte di una media provinciale di 45,5 per 1.000”.

 

Fonte: Ufficio Stampa