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14 gennaio 2011

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Ufficio Stampa

Continua la regolarizzazione del comparto dei mercati cittadini con la lotta all’abusivismo commerciale e la promozione dei percorsi di legalità per arrivare nella vendita secondo norme di legge e salvaguardia della salute dei cittadini. Stamattina è stata la volta dei venditori di telline, ai quali l’assessore alle Attività Produttive, Francesco Cannizzo, d’intesa col sindaco Stancanelli, ha consegnato a palazzo degli elefanti,  l’attestato di formazione al lavoro, primo passo del percorso di regolarizzazione di questa categoria di venditori. 

La certificazione chiude il primo dei due corsi, il secondo dei quali si svolgerà a fine mese, promossi dall’ assessorato alle Attività Produttive in collaborazione con i servizi medici e veterinari dell’Asp Catania e con Federcarni, l’ente autorizzato dalla Regione a svolgere corsi di formazione professionale, nella cui sede si è svolto il corso. All’incontro, con Cannizzo, erano presenti per l’Asp catanese i rappresentanti dei servizi veterinari Emanuele Farruggia e Antonio Giuliano, del Dipartimento Igiene Pubblica Rosario Di Stefano, i rappresentanti di Federcarni; Carmelo D’Agata e Tony Reale, e Gianni Vasta per l’Ascu, l’associazione commercianti uniti.    

 “L’intento che ci siamo proposti con il sindaco  Stancanelli - ha detto Cannizzo- è duplice. Da un lato recuperare alla legalità un commercio, dall’altro rivalutare un antico mestiere che, riguarda circa 100 famiglie, e che  in molti  casi si tramanda da generazioni, con una tipizzazione talmente  unica da rappresentare anche un richiamo ulteriore per il turismo ”.

Il percorso intrapreso porterà i tellinari, che sono insieme raccoglitori e venditori delle bivalve, ad ottenere dalla Capitaneria di Porto il riconoscimento del loro status che li abilita sia alla raccolta sia alla vendita diretta delle telline. L’ultimo passo sarà quello di farne  un prodotto locale tipico nel rispetto delle nuove norme europee che hanno tratteggiato una diversa regolamentazione nella maniera di effettuare la raccolta. Infatti quest’ultima non avviene più a ridosso della battigia ma più distante dalla costa o, in alternativa attraverso un natante la cui potenza di traino sia modesta e con reti dalle maglia più larghe  per tutelare  la specie.

 

Fonte: Ufficio Stampa