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31 gennaio 2014

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Ufficio Stampa

Catania, Siracusa e Ragusa tra le nove città inserite nel progetto per la valorizzazione di territori ricchi di Beni culturali che potranno attrarre fondi comunitari e diventeranno pilastri del progetto “Expo 2015”

“Raccogliamo i primi frutti di quel che abbiamo seminato in questi ultimi mesi con il Distretto del Sud Est e con il Coordinamento Unesco”.
Così il sindaco di Catania Enzo Bianco ha commentato l’incontro, svoltosi ieri nella sede della Presidenza del Consiglio, con i ministri per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, e per i Beni culturali e Turismo, Massimo Bray e con i primi cittadini di altre otto città, tra cui anche quelli di Siracusa, Giancarlo Garozzo, e di Ragusa, Federico Piccitto, entrambi coinvolti nei due progetti siciliani.
“Il Governo nazionale – ha spiegato Bianco, che era accompagnato dall’assessore Orazio Licandro – considera estremamente interessante quanto stiamo proponendo in Sicilia e per questo ci ha inserito in un progetto sperimentale denominato ‘Cultura in Movimento’ per la valorizzazione di territori ricchi di Beni culturali che dovrà mettere a punto, già a partire dalla prossima stagione, un'offerta turistica organizzata e integrata, capace di orientare i finanziamenti dei fondi europei 2014-2020 e diventare, di fatto, uno dei pilastri del progetto 'Expo 2015’”.
“Il sindaco Bianco – ha spiegato Licandro – è stato chiamato a parlare per primo nel corso dell’incontro e il suo intervento è stato più volte ripreso sia dagli altri rappresentanti dei Comuni, sia dagli stessi ministri, molto colpiti dalla velocità con cui, in Sicilia, si stanno coagulando certi processi. Il Ministero ha riconosciuto come di grande importanza sia il progetto del Distretto del Sud Est, sia l’iniziativa lanciata da Catania di costituire una rete di coordinamento con altri sindaci siciliani nel cui territorio si trovano siti inseriti dall’Unesco nella World Heritage List. Siamo stati più volte citati come esempio di buone pratiche”.
Il ministro Trigilia, in particolare, ha sottolineato l’importanza di “mettere in moto meccanismi che, senza troppi intoppi burocratici, puntino a migliorare la fruizione e la valorizzazione dei beni culturali e stimolino processi di cooperazione”.
Le città che partecipano al progetto "Cultura in movimento" – oltre a quelle siciliane le altre sei sono Benevento, Caserta, Cosenza, Ivrea, Lecce e Matera - sono state selezionate soprattutto nel Mezzogiorno, dove la capacità di attrazione turistica è ridotta nonostante l’abbondanza di Beni culturali. Ma questi ultimi, come ha sottolineato il ministro Bray, rappresentano “la nostra identità, sulla quale dobbiamo riflettere, e un patrimonio per uno sviluppo sostenibile che è una delle principali sfide con le quali dobbiamo confrontarci”.
“I progetti di Catania – ha spiegato Bianco - sono in totale coerenza e armonia con la relazione di Bray. Le coordinate sono: attrarre visitatori, valorizzare il patrimonio culturale attraverso lo sviluppo delle attività dei territori puntando su portali web, itinerari e una programmazione comune degli eventi, tutti uniti da un filo culturale comune, sia all’interno di una stessa città ma soprattutto tra città diverse. È di tutta evidenza che bisogna ragionare in termini di distretto ampio anche se uniforme dal punto di vista storico, artistico, architettonico, archeologico e paesaggistico. Bisogna mettere a frutto il Sapere e la Bellezza condividendoli con il mondo attraverso un’offerta strutturata, organica che crei un modello di sviluppo innovativo e tagliato su misura sul nostro territorio”.
“Un esempio di coordinamento – ha detto Licandro - sul quale si potrebbe lavorare subito, è quello di mettere in rete i teatri antichi del distretto del Sud Est, che potrebbe allargarsi anche a certe aree del Messinese e dell’Ennese. La forza di attrazione dei turisti per un circuito di tragedie, commedie e altri spettacoli classici rappresentati a Siracusa, Catania, Taormina, Palazzolo Acreide, Morgantina, crescerebbe in maniera esponenziale se riusciremo a creare sinergie e operare come sistema”.