La Segreteria generale del Comune di Catania ha notificato ai rappresentanti dell'Ati Immobiliare Alcalà la decisione del commissario ad acta nominato dal Tar, Luigi Albino
Lucifora, con la quale si annullano tutti gli atti che hanno portato all'aggiudicazione all'associazione temporanea d'imprese della realizzazione in project financing di aree
commerciali e parcheggi nella zona dal Rotolo a piazza Europa, compreso il borgo di San Giovanni Li Cuti.
"Si tratta - ha commentato il sindaco di Catania Enzo Bianco - di una grande vittoria per la nostra città ottenuta anche grazie alla delibera di indirizzo politico adottata dalla
nostra Amministrazione il 13 dicembre del 2013 e all'azione della Società civile".
Le motivazioni del Commissario, giunte dopo un'attività istruttoria intensa e capillare, come si legge nel provvedimento da lui firmato "non si limitano ai soli profili urbanistici".
Nel documento sono evidenziati, infatti, violazioni non solo della disciplina urbanistica ma anche delle norme a tutela dei beni paesaggistici.
Ma soprattutto il Commissario, dopo aver esaminato tutti gli aspetti di carattere finanziario collegati all'esercizio dei Poteri straordinari, sottolinea nel suo provvedimento
come un intervento finanziato dalle leggi sull'emergenza e finalizzato alla prevenzione del rischio sismico, avesse di fatto mutato natura diventando un'opera che trasformava
a fini commerciali il water front di Catania. Mutamento considerato del tutto illegittimo poiché le norme emergenziali consentivano un circoscritto ed eccezionale esercizio dei
Poteri da parte dell'Ufficio speciale.
Si chiude così una vicenda cominciata nel 2001 con un progetto della Protezione civile per la sistemazione di viale Alcide De Gasperi. Per darvi attuazione il sindaco del tempo,
Umberto Scapagnini, fu nominato commissario straordinario per l’emergenza traffico. Nel 2005 Scapagnini, che come commissario esercitava anche i poteri del Consiglio
comunale, approvò un progetto preliminare per viale Alcide De Gasperi che prevedeva una variante al Prg. Nello stesso anno il direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza
traffico Tuccio D'Urso approvò un progetto in project financing per la viabilità di scorrimento nell’area via del Rotolo – piazza Europa, aggiungendo alla realizzazione della sede
stradale, che sarebbe costata 10 milioni di euro, anche parcheggi e una grande area commerciale per un valore complessivo di 120 milioni. Il 26 luglio del 2007 l’Associazione
temporanea d’impresa Immobiliare Alcalà si aggiudicò il project financing.
Il progetto presentato dall’Ati venne però giudicato difforme rispetto non soltanto al Prg ma anche al progetto preliminare di variante. Così, il 26 ottobre del 2007, la Procura
della Repubblica chiese di acquisire copie degli atti amministrativi e il 21 settembre del 2009 anche la società civile - in particolare Città Insieme, Italia nostra, Wwf e Lipu -
chiese all’Amministrazione notizie sulla vicenda.
Il 10 febbraio del 2011 l’Ati Immobiliare Alcalà presentò al Tar un ricorso per “silenzio in adempimento” nei confronti del Comune. Nel mese di luglio il Tribunale
amministrativo diede al Comune 90 giorni per esprimersi, altrimenti avrebbe nominato un commissario straordinario. Il 21 novembre del 2011 si insediò come Commissario
Santi Alligo, che chiese tutti gli atti per dare la concessione edilizia e comunicò all’Amministrazione, in carenza di potere, che non avrebbe più potuto intervenire. L’Avvocatura
comunale si oppose, ma Tar e Cga le diedero torto. Il 10 dicembre del 2012 l’Ufficio urbanistica del Comune diede un parere negativo all’adozione di una variante al Prg per
consentire il project financing.
Il commissario Alligo si dimise nel luglio del 2013 senza prendere alcuna decisione e l’Amministrazione comunale - frattanto era stato eletto sindaco Enzo Bianco - rimessa in
gioco proprio dalle dimissioni, il 13 dicembre del 2013 approvò una delibera di indirizzo politico di annullamento e revoca di tutti i provvedimenti emessi a partire dal 2007.
Pochi giorni dopo il Tar aveva nominato commissario ad acta l'ex segretario generale della Provincia regionale di Catania Albino Lucifora.
“Il completamento del viale Alcide De Gasperi – ha spiegato il sindaco Bianco – era stato ipotizzato durante la mia precedente sindacatura per rendere area pedonale il
lungomare di Catania. Nel 2007 quest’idea venne stravolta da un project financing che avrebbero sfregiato la città. Così presentai, anche sulla spinta della Società civile
catanese, un’interrogazione parlamentare. A questa seguì l’ingiunzione da parte della Protezione civile che chiedeva all’Amministrazione di revocare l’autorizzazione. La
vicenda si complicò con un ricorso al Tar e la nomina di un Commissario. Nel dicembre del 2013 l'Amministrazione, grazie anche all'ottimo lavoro svolto dal direttore e
segretario generale Antonella Liotta, abbiamo ripreso in mano la situazione e approvato una delibera che consideriamo un atto dovuto: vogliamo che le opere importanti per
Catania vengano realizzate, ma senza stravolgere il territorio e nel rispetto delle regole. In particolare, poi, il completamento del viale Alcide De Gasperi rappresenta uno dei
nostri obiettivi, tanto che l'abbiamo inserito nell'elenco delle opere prioritarie inviato al governo Renzi".
Quanto agli ipotetici risarcimenti all'Ati che si è aggiudicata il bando, pur non essendo compito del Commissario individuare l'entità del danno subito dalla Immobiliare Alcalà,
nel corpo del provvedimento si evidenzia chiaramente come debbano essere limitati alle cosiddette spese vive e non a non quantificabili opportunità di guadagno perdute. Ciò
perché, sin dal momento successivo all'aggiudicazione, l'allora capo della Protezione Civile Guido Bertolaso aveva manifestato la propria contrarietà all'opera. Lo stesso era
avvenuto con l'Amministrazione Stancanelli e soprattutto, con atti deliberativi ben chiari, con la Giunta Bianco.