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29 maggio 2015

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Ufficio Stampa

Nel corso della seduta, alla quale hanno partecipato il vicesindaco Marco Consoli e gli assessori Salvo Di Salvo, Rosario D'Agata e Angela Mazzola, la presidente Raciti, appreso della scomparsa del dipendente della Presidenza del Consiglio comunale Augusto Rizza, ha chiesto all'Assemblea un minuto di silenzio “nel ricordo di un uomo dal grande garbo e umanità, che ha lasciato un bel segno, carico di affetto, nelle persone che lo hanno conosciuto”.
La prima delibera approvata, proposta e illustrata in aula dall'assessore Salvo Di Salvo, riguarda la modifica alla delibera di Consiglio comunale n. 60 del 6 agosto 2010 sulla “Legge Casa” L.R. 6/2010. Si tratta di un documento di pianificazione urbanistica per interventi edilizi di ampliamento nell’ambito un sistema di regole predefinito. Con il voto dell'assemblea saranno rimossi alcuni vicoli e prescrizioni che erano stati introdotti alle misure previste dalla legge regionale del 2010 sul Piano Casa, e che ne hanno limitato l’utilizzo
nella ristrutturazione delle abitazioni, al fine di dare impulso all'economia con il rinnovamento e la riqualificazione del patrimonio edilizio dal punto di vista sismico, architettonico e dell'efficienza energetica.
“Il nuovo Piano Casa – ha commentato il sindaco Enzo Bianco - è uno strumento essenziale per favorire il rinnovamento del patrimonio costruttivo esistente, che coniuga la flessibilità con il rigoroso rispetto dell’ambiente e degli equilibri urbanistici incentivando occasioni di lavoro e sviluppo con interventi dell’edilizia privata in una città che sta gradualmente ripartendo anche in questo importante comparto che a Catania vanta una florida tradizione”. “Abbiamo operato -ha aggiunto il Sindaco - in sinergia con gli ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri per trovare il giusto equilibrio su un provvedimento che possiamo definire di valenza strategica perché, oltre a migliorare la qualità delle abitazioni private, ha come
finalità la messa in sicurezza e la riduzione del rischio sismico e idrogeologico che per noi rimane condizione imprescindibile per garantire un assetto compatibile allo sviluppo della città”.
“Un risultato importantissimo -ha detto Di Salvo- che mette finalmente in condizione il comparto dell’edilizia di potere contare su uno strumento agile come quello che il consiglio ha varato
sulla base di una nostra proposta che abbiamo elaborato tenendo conto delle effettive necessità del settore. Per questo sento di dovere ringraziare il consiglio comunale nella sua interezza che oltre a mostrare senso di responsabilità su un atto di evidente necessità per la Città, ha dato importanti contributi operativi al provvedimento che vanno nella nostra stessa direzione, di un giusto equilibrio tra la necessità di favorire le ristrutturazioni edilizie e garantire la tutela dell’ambiente e del territorio”. "Ringrazio in particolare – ha aggiunto l'Assessore - i capigruppo della maggioranza Porto, Lombardo, Bottino, D'Avola, per il lavoro sia in fase istruttoria e di commissione, sia in consiglio, il presidente Gelsomino e i componenti della commissione Urbanistica, che hanno incontrato le categorie del comparto edile per una piena condivisione, il consigliere Giuseppe Castiglione e il gruppo di Area popolare che hanno partecipato attivamente anche con alcuni emendamenti migliorativi dell'atto deliberativo”.
La delibera infatti è stata approvata con vari emendamenti e sub emendamenti, presentati dal presidente della commisisione Urbanistica Rosario Gelsomino (con Michele Failla e Giovanni Marletta), dal capogruppo Manlio Messina per il gruppo Area Popolare, da Alessandro Porto capogruppo di Con Bianco per Catania, da Giuseppe Castiglione, dai consiglieri del Gruppo Grande Catania: il capogruppo Giuseppe Castiglione, Sebastiano Anastasi, Andrea Barresi, Maurizio Mirenda, Vincenzo Parisi.
La seconda proposta approvata dal Consiglio, e presentata dal vicesindaco e assessore alla Polizia municipale Marco Consoli, riguarda il nuovo regolamento sull'armamento degli appartanenti al Corpo di Polizia Municipale, in possesso della qualità di agente di pubblica sicurezza. Il regolamento adegua e aggiorna quello del 1988, anche sulla base del Piano di Prevenzione della Corruzione 2014/2016 adottato dall'Amministrazione comunale.
“Le novità principali – ha spiegato Consoli - riguardano la possibilità di uniformare le armi in dotazione con quelle delle polizie locali del resto d'Italia, sostituendo quindi le vecchie armi con calibri ormai desueti, e inoltre, cosa che non era ancora prevista, l'obbligo da parte dell'agente di pubblica sicurezza di presentare il certificato attestante l'idoneità psicofisica prima della consegna dell'arma. Il nuovo regolamento sull'armamento, che segue le indicazioni del piano Anticorruzione, è stato introdotto, così come quello sul Corpo della Polizia Municipale, dopo circa 30 anni, ed è in linea con la politica di rinnovamento di questa Amministrazione”.
Le armi in dotazione agli addetti della Polizia Municipale dovranno essere scelte fra quelle iscritte nel catalogo nazionale delle armi comuni da sparo, come indicato dalla normativa vigente, in particolare: pistola semiautomatica di calibro 9, pistola semiautomatica Beretta calibro 7.65, sciabola per servizio di rappresentanza.