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10 agosto 2015

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Ufficio Stampa

Il Governo, nell’ambito delle risorse destinate alla riduzione del rischio idrogeologico, ha ammesso a finanziamento per Catania ben 48 milioni. Complessivamente per tutto il territorio etneo il totale è di 58 milioni. Un importante risultato in ottica metropolitana nato dal lavoro di squadra del sindaco Bianco con i sindaci degli altri comuni interessati.
Il Governo nazionale, nell’ambito delle risorse destinate alla riduzione del rischio idrogeologico, che ammontano ad una somma globale di 1 miliardo e 300 milioni di euro, ha ammesso a finanziamento per Catania ed i paesi Etnei della fascia metropolitana circa 58 milioni, di cui solo per il Comune di Catania ben 48 milioni relativi alle opere previste nel progetto di completamento del Collettore B, il cosiddetto Canale di gronda ovest, necessario a captare le notevoli portate pluviali della fascia pedemontana ovest che insiste sulla città. Un intervento che eviterà pericolosi allagamenti nella zona ovest di Catania fino a Misterbianco e Motta Sant'Anastasia.
Un percorso che il sindaco di Catania Enzo Bianco, insieme all'assessore ai Lavori Pubblici Luigi Bosco ed ai sindaci dell'area metropolitana, aveva iniziato da diverso tempo e che ha avuto un momento importante lo scorso 31 ottobre quando a Palazzo degli Elefanti si tenne un incontro sulla pianificazione sulla difesa idrogeologica della zona. Tutti i sindaci e i rappresentanti dei Comuni, in un'ottica già metropolitana, illustrarono le problematiche del proprio territorio e, mettendo insieme le varie esperienze, si giunse ad una visione complessiva del problema. In quell'incontro fu raggiunta un’intesa per realizzare un piano unitario e complessivo attraverso la ricognizione dei progetti esistenti per completare la difesa del territorio.
Piano che l'assessore Bosco, nel successivo mese di novembre, presentò in una riunione che si tenne a Palazzo Chigi a Roma, sulla programmazione degli interventi per la messa in sicurezza delle città metropolitane prevista nello Sblocca Italia e nel nuovo Piano nazionale 2014-2020 contro il dissesto idrogeologico.
All’incontro erano presenti tra gli altri il ministro dell’Ambiente e del Territorio Gianluca Galletti, l’allora sottosegretario alla Presidenza Graziano Derio, i presidenti delle regioni – per la Sicilia c’era la vicepresidente Mariella Lo Bello - e i rappresentanti delle città metropolitane.
Bosco, nel suo intervento, sottolineò come le problematiche del rischio idraulico e geotecnico della nostra città andassero inquadrate in un’ottica essenzialmente metropolitana, ricordando proprio l’incontro presieduto dal sindaco Bianco il 31 ottobre con i primi cittadini dell’area etnea.
Dunque, un risultato raggiunto grazie alla una fortissima azione condotta in sinergia tra il Comune di Catania e la Regione siciliana, in particolare con l'assessore al Territorio e ambiente Maurizio Croce, nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
"All'azione congiunta tra Comune e Regione - ha spiegato Bosco - si è sommato il valore aggiunto dell'azione condotta dal sindaco Enzo Bianco oltre che il supporto delle amministrazioni dei comuni pedemontani e il grande lavoro delle strutture tecniche dell'assessorato Lavori Pubblici che sono riuscite a portare a livello esecutivo il progetto del Canale di gronda ovest".
"Si è ottenuto un grande risultato lavorando tutti insieme - ha commentato Enzo Bianco - dal livello territoriale a quello nazionale. Nella riunione di fine ottobre avevamo sviscerato le problematiche idrogeologiche riguardanti la nostra zona mettendo sul tappeto tutte le questioni riguardanti la sicurezza. È questa la città metropolitana che vogliamo, una governance agile e fattiva che dia risposte concrete e veloci ai cittadini. La risposta che attendevamo è giunta".