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4 dicembre 2015

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Ufficio Stampa

Sabato 5 dicembre alle ore 20,00 nel Museo Belliniano (sale Emilio Greco), in piazza S. Francesco d'Assisi 3, conclusione della breve rassegna cinematografica dedicata ai “film belliniani” realizzata in occasione del 214° della nascita e 180° della morte del “Cigno” di Catania. Ad aprire la serata, ad ingresso libero, sarà il film Casa Ricordi (1954) di Carmine Gallone, prosieguo ideale di Casta Diva (del quale esistono due versioni del 1935 e del 1954 sempre di Gallone), storia della famiglia degli editori milanesi accompagnata da brevi episodi biografici dei grandi musicisti italiani dell’800 (Rossini, Bellini, Boito, Donizetti, Verdi), che ripercorre tutta la linea di sviluppo del melodramma nazionale. Episodio clou del film la straziante morte di Bellini, resa ancor più drammatica dall’impetuoso commento musicale della sinfonia della “Norma”, mentre   il travolgente e incalzante “montaggio a contrasto o alternato” e la scelta dei brani operistici rendono la penosa scomparsa cinematografica del Catanese, drammaticamente ricostruita da Gallone, perfettamente adeguata alla platea, rispettando le attese del pubblico con il ricorso ad una mitologia non del tutto sfatata. Ancor oggi, infatti, in molti continuano a credere che Bellini sia stato avvelenato, una ostinata resistenza del “giallo” creatosi intorno ad una morte così prematura, una leggenda nata subito dopo il decesso del grande compositore ma smentita dall’autopsia, per quanto imprecisa, richiesta da Rossini. Interpreti principali: Maurice Ronet (Bellini), Miriam Bru (Luisa Levy), Nadia Grey (Giulia Grisi). Fosco Giachetti (Verdi), Marcello Mastroianni (Donizetti), Gabriele Ferzetti (Puccini), Paolo Stoppa (Giovanni Ricordi), Sergio Tofano. Prodotto dalla stessa casa editrice per celebrarne il 150°. Seguirà, come sempre, un film di montaggio, che comprende brevi spezzoni di circa trenta opere cinematografiche che fanno uso di brani belliniani. Le proiezioni saranno precedute da una breve presentazione del critico e storico del cinema Franco La Magna.