Ultima revisione:

17 dicembre 2015

Tempo di lettura:

Categoria
Ufficio Stampa

Lungo e cordiale colloquio nel Palazzo degli Elefanti tra il sindaco di Catania e i rappresentanti dei Comitati di adesione alla città metropolitana di Gela, Piazza Armerina e Niscemi. Molti gli argomenti trattati, primo tra tutti, il completamento dell'iter della Legge regionale sulle città metropolitane e la partenza del nuovo ente, dopo il rinvio dello scorso ottobre e nonostante nel resto d'Italia sia da tempo una realtà. La Regione dovrà ufficializzare il passaggio delle comunità di Gela, Piazza Armerina e Niscemi alla Città Metropolitana di Catania.
"I cittadini di Gela, Piazza Armerina e Niscemi hanno sancito la loro autonomia con un referendum popolare e con gli atti consiliari. Mi sono  recato personalmente nei tre Comuni riscontrando una grande energia. Adesso faremo squadra perché la città metropolitana parta finalmente in Sicilia. Già da subito, comunque, come già fatto con altri Comuni del nuovo ente, lavoreremo per lo sviluppo della nostra area. Ho  raccolto il grido di allarme dei territori e sarò al loro fianco per  difendere le loro scelte. Chiederò prima di tutto un incontro a Palermo con governo regionale e Ars insieme ai comitati e ai miei colleghi sindaci con i quali collaboreremo strettamente".
"Le nostre comunità - hanno detto i responsabili dei comitati Csag, Filippo Franzone, Pro Referendum Piazza Armerina, Salvatore Murella, Liberi Consorzi Niscemi, Luigi Gualato, e Consulta di Niscemi, Gaetano Buccheri - vivono in questo momento un pericolosissimo limbo: molte strutture delle ex province di appartenenza stanno provando a depredare alcuni uffici territoriali nei tre Comuni, mentre il nuovo ente non può attuare una programmazione dei servizi e delle infrastrutture nella nostra area per la mancanza della legge. Si tratta di tentativi di spoliazione di servizi, come per esempio la soppressione delle visite Inps a Gela o le rimodulazioni ospedaliere di Piazza Armerina e Niscemi. Abbiamo trovato nella figura del sindaco di Catania una persona attenta e disponibile, pronta sin da subito a collaborare con queste tre comunità difendendole, affinché da parte della Regione ci sia al più presto la conferma del mantenimento delle scelte popolari e consiliari di queste tre comunità".
L'incontro è stato lungo e proficuo, sono stati affrontati temi come i collegamenti - la Gela-Catania, la Libertinia e la portualità -, il turismo, con la necessità di mettere in rete i patrimoni  archeologici, monumentali, naturalistici che ogni città possiede, l'autonomia dei parchi e delle aree archeologiche, l'agricoltura con un possibile polo ortofrutticolo.
"Con i tre nuovi ingressi, la città metropolitana di Catania - ha detto  Bianco - si avvia ad essere insieme a Palermo e Bari la quinta d'Italia, con potenzialità straordinarie. L'unica, ad esempio, aperta su due versanti a mare, il Canale di Sicilia e lo Ionio, e che possiede ben tre siti Unesco: l'Etna, i Mosaici di Piazza Armerina, il Barocco del Val di Noto, diventando ancor di più una delle mete turistiche più apprezzate d'Italia. Vogliamo sperimentare un modello di governance innovativo che sia realmente efficiente. Ecco perché, come ho già  sostenuto più volte, all'interno del nuovo ente dovrà esserci una  suddivisione in aree omogenee, con una propria autonomia in alcune materie".
"Siamo  soddisfatti - hanno proseguito i responsabili dei comitati - per l'incontro e per la sensibilitá mostrata dal sindaco di  Catania. Enzo Bianco ha riconosciuto che l'area a sud di Catania ha bisogno di integrarsi maggiormente, per mezzo di vie di comunicazioni più efficienti, con l'area nord, visto il grande flusso che caratterizza gli attuali percorsi. Per la prima volta nella storia delle nostre tre comunità, nonostante  manchi l'ufficialità delle scelte effettuate, si parla di presente e di futuro, si progetta in maniera armonica e sinergica, come una vera e propria squadra, insieme a interlocutori affidabili. E' una grande opportunità quella che si apre a questi territori, ed è  dovere di tutti, cittadini, associazioni e istituzioni, lavorare  affinché importanti obiettivi vengano finalmente raggiunti. Le città di Gela, Piazza Armerina e Niscemi hanno fatto una scelta che le unisce ancor più di prima, mettendo in campo risorse poco utilizzate ed energie che a oggi non hanno trovato la giusta direzione, insieme aumentano le possibilità  di centrare obiettivi".