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31 maggio 2016

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Ufficio Stampa

"Con il Patto per l'agenda urbana adottato dai  ministri Ue ad Amsterdam, facendo un gioco di squadra potranno trovare  soluzione sfide vitali per il nostro futuro, dal miglioramento della  qualità dell'aria all'integrazione dei migranti, dall'edilizia abitativa  e al degrado e alla povertà nelle periferie urbane".
Lo ha detto il  sindaco di Catania Enzo Bianco, capo della delegazione italiana al  Comitato delle Regioni dell'Ue, nel corso del forum sull'agenda urbana  dell'Ue organizzato dal CdR in collaborazione con le associazioni dei  Comuni e delle Province dei Paesi Bassi, la città di Amsterdam e la  provincia dell'Olanda settentrionale.
"I rappresentanti degli enti  locali di tutt'Europa - ha detto Bianco - hanno accolto con favore  questo risultato atteso per oltre un decennio, ossia il lancio  dell'agenda urbana dell'Ue. Due terzi della popolazione europea abita  nelle città. In questi anni l'Ue ha discusso di politica agricola, di  trattati internazionali, ma non ha discusso a sufficienza della qualità  della vita nelle nostre città. Adesso finalmente si parla di problemi  che i cittadini sentono molto, si parla di disoccupazione, di qualità della  vita nelle periferie, di ambiente, di sostenibilità, di cambiamenti  climatici. E i sindaci d'Europa voglio affermare davanti alla  Commissione, al Parlamento, ma anche davanti ai governi nazionali che le città devono essere nelle mani dei cittadini.  
L'agenda urbana  dell'Ue è stata varata per coinvolgere gli enti locali e regionali nella  definizione delle politiche europee e nazionali, nell'intento di  migliorarne l'efficacia. Questa agenda consentirà agli enti locali e  regionali di operare in sinergia con le istituzioni europee e nazionali  per lo sviluppo di piani d'azione pensati in funzione delle grandi sfide delle città, compreso quello dell'integrazione dei migranti. E alla  città di Catania è stato riconosciuto l'importante ruolo a livello  europeo che ha portato all'apertura di una struttura di Frontex.
"Soltanto  nelle ultime settimane - ha detto Bianco - non meno 2.500 migranti sono  sbarcati nella mia città, con un numero impressionante di bambini non  accompagnati, che hanno affrontato un terribile viaggio e ai quali  abbiamo dato un tetto, un sorriso, un pasto caldo e, forse, una  speranza. Il fenomeno dei migranti non può essere affrontato soltanto  dalle comunità locali o dai governi nazionali, occorre che l'Europa si  faccia pieno carico di questo problema.  Chi amministra una comunità  locale o regionale vive i problemi concreti e sa che il futuro della sua  città dipende dal modo in cui sapremo integrare questi cittadini. Io  riferirò, nel Comitato delle Regioni dei prossimi giorni sul tema della  revisione del Trattato di Dublino per comprendere come aiutare i  migranti. Non è ammissibile che si voltino le spalle ai problemi. Il  futuro dell'Ue dipende anche da come riusciremo a gestire l'integrazione  di questi nuovi cittadini europei che devono avere diritti e doveri. A  Catania, per esempio, abbiamo creato il registro dei Catanesi per  diritto di nascita. Concrete politiche d'integrazione e una buona  amministrazione impediscono l'emarginazione sociale dietro cui, spesso,  si nasconde la violenza".