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11 luglio 2018

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Ufficio Stampa

Sei appartamenti confiscati alla mafia in possesso del Comune pronti per ricavare ulteriori quaranta nuovi posti letto per i senza fissa dimora; un rinnovato rapporto di collaborazione con le associazioni di volontariato che operano in città per trovare percorsi condivisi di assistenza; un piano di azione da realizzare sulla scorta delle pregresse esperienze positive del <<presidio leggero>> che incentivi percorsi stabili di reinserimento sociale. Questi in sintesi i risultati dell'incontro operativo promosso dal sindaco Salvo Pogliese con i rappresentanti delle organizzazioni no profit che seguono i casi dei senza tetto, per scelta o per necessità, al quale hanno preso parte dirigenti e funzionari dei servizi sociali del Comune e l’assessore alle politiche sociali Giuseppe Lombardo.

“Ho apprezzato lo spirito collaborativo e propositivo che ha caratterizzato tutti gli interventi -ha spiegato il sindaco Salvo Pogliese-. Il tema dell’assistenza e del conforto da dare ai senza fissa dimora non può essere affrontato con gli occhi dell’ideologia e del pregiudizio, ma mettendo a sistema forze, esperienze e sensibilità per trovare soluzioni efficaci anche se sarà necessario un pò di tempo per uscire dalla logica emergenziale. Ho ringraziato -ha aggiunto il primo cittadino- i volontari per quello che hanno fatto e continuano a fare giornalmente, anche nel silenzio e nei ritardi della pubblica amministrazione. Il mio impegno è di non lasciarli soli, consapevole che il loro lavoro è parte fondamentale di un sistema che vede, ora, l’istituzione pubblica farsi carico delle proprie responsabilità dopo che per troppi anni si è girata dall'altra parte nell'ascoltare e comprendere le ragioni dei disagi di chi vive in strada, dei residenti e dei commercianti che chiedono giustamente decoro e sicurezza”.

Il sindaco Pogliese ha anche reso noto della possibilità di utilizzare fondi comunitari e regionali per le esigenze delle fasce disagiate e ha dato mandato all'assessore Giuseppe Lombardo di monitorare le esigenze del territorio, di concerto con le associazioni di volontariato, dando priorità alla ricognizione del patrimonio immobiliare dei beni confiscati alla mafia per l'utilizzo immediato della Croce Rossa.

 

nm