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29 gennaio 2019

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Ufficio Stampa

 Approfondire la conoscenza della piattaforma realizzativa e degli strumenti operativi del “Piano regionale per la lotta alla Povertà 2018-2020”: questo  l'obiettivo della giornata di presentazione tecnica, promossa dalla Regione siciliana, che l'assessore ai Servizi sociali Giuseppe Lombardo  ha ospitato nella sala Libero Grassi di Palazzo dei Chierici. Sono intervenuti il rappresentante  del dipartimento Famiglia e politiche sociali dell'assessorato regionale alla Famiglia, Saverio Richiusa, Giuseppe Battaglia di Anpal servizi, ed Elisabetta Sciotto di Banca Mondiale. Erano presenti gli amministratori comunali e gli operatori del settore dell'area metropolitana di Catania.
“Si è trattato  – ha detto l'assessore Lombardo - di un incontro finalizzato a ottimizzare le attività che la Regione ha programmato nell'ambito del decreto legislativo 147/2017 e del piano nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà per il periodo 2018-2020. Una importante risposta ad un fenomeno che attanaglia la Sicilia e tutta la macroarea del Sud, dove le sacche di povertà aumentano sempre di più e dove i percorsi di inserimento sociale trovano la resistenza di un tessuto imprenditoriale ed economico locale asfittico per l’assenza di politiche governative nazionali di sviluppo.
Il piano regionale, che si inserisce all'interno del programma nazionale, passa per il sostegno all'inclusione, il reddito di inclusione e, quindi, il reddito di cittadinanza. La dotazione finanziaria del triennio 2018-2020 destinata al distretto sociosanitario 16, con Catania capofila,  è  di 8 milioni di euro per Pon inclusione e Rei,  con le misure integrative volte a favorire percorsi di inserimento sociale e quindi di autonomizzazione, che è poi il fine ultimo del nostro lavoro. A queste somme vanno ad aggiungersi ulteriori 4 milioni di euro dal fondo di lotta alla povertà che dovranno a breve confrontarsi con il reddito di cittadinanza”.
“E' un dato allarmante – ha aggiunto Lombardo -  che nel 2018 a Catania siano state presentate 20 mila domande di carta rei, delle quali 8.900 esitate positivamente. Questo non significa che quanti sono rimasti fuori non si trovano in situazioni di forte disagio economico, ma che magari superano la quota isee richiesta per poche centinaia di euro. Il dato combacia con quanto fotografato dallo Svimez che classifica nel 2017 la nostra macro regione meridionale come la regione d’Europa con il più alto tasso di povertà dopo la Romania. Questo ci deve spingere a insistere non solo sul sussidio ma soprattutto sui percorsi di inserimento lavorativo, che rappresentano l'ultima parte del piano di lotta alla povertà, per garantire una condizione di dignità a tutti i cittadini”.

 

28.01.2019