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22 febbraio 2019

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Ufficio Stampa

Quarantadue opere di Domenico Tudisco in mostra dal 23 febbraio a Palazzo della Cultura,  a cent'anni della nascita di uno dei più importanti scultori catanesi del Novecento.
L'esposizione, che sarà inaugurata sabato alle 17.30 nelle sale dell'ex Caffè letterario, è stata presentata  alla stampa nel palazzo Platamone con l'intervento dell'assessore alla Cultura Barbara Mirabella. A illustrare l'iniziativa, i docenti dell'Accademia di Belle Arti di Catania, Antonio Portale, che ha coordinato la mostra, Ornella Fazzina, curatrice, e Carmelo Nicosia, e inoltre l'ex direttore dell'istituto, Virgilio Piccari, che aveva avviato il progetto espositivo, e il nuovo direttore Enzo Tromba che lo ha portato avanti.  Presenti la figlia dell'artista,  Francesca Tudisco, con una toccante testimonianza, e il nipote Giuseppe Lo Turco.

“Con il sindaco Salvo Pogliese abbiamo ritenuto un onore -  ha detto l'assessore Mirabella – ospitare nel palazzo della Cultura le opere di un figlio illustre della nostra Catania, città che oggi gli rende un doveroso omaggio con una bellissima mostra. Tante sculture e disegni straordinari per raccontare un percorso artistico che ha visto tra l'altro l'autore  dapprima allievo e poi collaboratore di Mimì Lazzaro nella realizzazione dei candelabri bronzei di piazza Università o della statua della giustizia del tribunale”.

“L'esposizione – ha spiegato Portale – contiene venti disegni e ventidue sculture a tutto tondo e bassorilievi, in bronzo e anche in gesso e un autoritratto di terracotta. Sono opere che rappresentano solo una piccola selezione del lavoro del Maestro e che abbiamo messo insieme con la scuola di scultura dell'accademia di belle arti grazie alla famiglia e al collezionista Vittorio Contrafatto, e con la collaborazione di Angelo Scandurra per la realizzazione del catalogo con scritti critici  di Ornella Fazzina e Giuseppe Frazzetto”.

Sulla cifra stilistica dell'autore si è soffermata Ornella Fazzina, che ha anche ricordato "le frequentazioni di Tudisco con i più grandi artisti del Novecento e lo sguardo sempre aperto al panorama nazionale e internazionale" e a maestri come Arturo Martini, Giacomo Manzù, Marino Marini, o Henry Moore. La poetica di Tudisco, di ispirazione classico-umanistica, è intessuta di originali contenuti plastico-espressivi e contrassegnata da una figurazione che aderisce al naturalismo classico. Le sue opere  coniugano eleganza a invenzione ritmica e volumetrica, a sintesi nelle forme. Il modus operandi dell'artista, contraddistinto da valori etici ed estetici, è segnato dalla definizione di un proprio linguaggio, dal  disegno come espressione autonoma, dalla padronanza della tecnica, dall’originalità dell’ispirazione.  Il lavoro di "Micio" Tudisco, nel ricordo familiare di Nicosia, è stato anche accompagnato dalla passione per la musica, il cinema, il teatro.

La mostra si arricchirà presto di un evento speciale: “Avevamo il desiderio di condividere con la città – ha sottolineato Francesca Tudisco - un'opera di mio padre e per questo abbiamo deciso di donare all'Amministrazione comunale il bassorilievo in gesso 'Bagnanti', nel giorno della sua nascita, il 14 marzo. Per l'occasione sarà presente anche mia madre, Margherita Lainò,  che ha fortemente sostenuto un uomo che ha dato 'la vita all'arte e l'anima alla musica' e che ha amato molto la sua città, tanto da rinunciare a richiami lavorativi romani e anche americani (essendo stato al seguito delle truppe statunitensi nel Nord Africa)".  Il 14 marzo prossimo sarà anche presentato il catalogo della mostra.

La rassegna sarà aperta al pubblico, con ingresso libero, sino al 31 marzo, dal lunedì alla domenica, dalle 9  alle 19. 

ami

 

21.02.2019