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15 marzo 2022

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Ufficio Stampa

 


Pittura, scultura, scenografia, incisioni: sono le quattro sezioni dell'esposizione “Francesco Contrafatto. Una mostra affettiva” in programma nel Castello Ursino sino al 13 maggio. La rassegna è promossa dal Comune Catania, con l'assessorato alla Cultura retto da Barbara Mirabella, in coorganizzazione con Commapartners e gli eredi dell'artista, il figlio Toti Contrafatto e i nipoti Ciccio Contrafatto e Alberto Fabbiano.
In vetrina dipinti - oli su tela, incisioni, chine- sculture, bozzetti di scena e materiale fotografico legati al Teatro Stabile di Catania e strumenti di lavoro del Maestro, scomparso nel 2015 dopo una lunga carriera dedicata all'arte nel territorio di Catania. La città conserva importanti testimonianze anche in grandi opere monumentali, come i cicli di affreschi diffusi nei palazzi catanesi a cominciare dal Palazzo degli Elefanti, e evidenziati nell'esposizione attraverso apposite riproduzioni.

Una mostra "affettiva" che nell’intenzione degli eredi che hanno lavorato all’allestimento - guidati dal figlio, l’architetto Toti Contrafatto, che ha selezionato le opere da numerose collezioni private oltre che dall’imponente archivio di famiglia -, rappresenta il principale suggerimento di lettura per i visitatori, che saranno accompagnati in una direzione implicita di ricerca di bellezza come percorso interpretativo della realtà, quasi ad affiancarsi idealmente allo sguardo dell’autore.

Nel corso dei decenni Catania è stata la scena e la platea del lavoro del Maestro e tutte le sue opere si sono intrise di una sicilianità in cui la luce e il colore hanno saputo rendere l’ordinario “stra-ordinario”, generando «lo spettacolo del quotidiano», come lo definiscono i nipoti Ciccio Contrafatto e Alberto Fabbiano nel presentare il loro approccio di curatela.
Nature morte, paesaggi urbani, scorci di vita quotidiana sono sempre stati i suoi soggetti prediletti: «L’osservatore percepisce che c’è qualcosa di diverso, quella di Contrafatto non è una riproduzione fedele e fotografica. Forse è più giusto parlare di verosimile piuttosto che di vero, qualcosa che somiglia molto all’originale ma che in fondo non lo è».

«Ho personalmente condiviso con la famiglia Contrafatto il profondo desiderio di allestire quest’esposizione e insieme abbiamo strutturato il percorso necessario a renderla possibile», conferma l’assessore alla Cultura del Comune di Catania Barbara Mirabella. «La mostra è la più ampia e organica fino ad oggi dedicata a Francesco Contrafatto e rappresenta un’occasione unica per riscoprire una figura di grande profondità e apertura a differenti orizzonti culturali. Contrafatto ha lavorato per le istituzioni più autorevoli del nostro territorio, lasciando un’impronta originale in ogni opera realizzata», ricorda ancora Mirabella, citando in particolare gli affreschi dell’aula consiliare di Palazzo degli Elefanti, che saranno tra i protagonisti di un percorso di opere monumentali che sarà segnalato ai visitatori al di fuori di Castello Ursino: alcune sale di Palazzo Minoriti, del Tar, dell’Ospedale San Marco, del Camplus d’Aragona.

Il forte legame di Francesco Contrafatto con le giovani generazioni, coltivato in decenni di lavoro come insegnante, ha suggerito ai curatori di organizzare una raccolta di fondi con finalità benefiche in collaborazione con realtà che operano in qualità di partner culturali e sociali della mostra: in particolare, grazie a una convenzione con l’Associazione delle guide turistiche di Catania, sarà data ai visitatori la possibilità di svolgere un percorso guidato a pagamento, ma tutti i proventi saranno destinati a finanziare il progetto della scuola dell’infanzia di Mammola, a San Giovanni Galermo, promosso dalla Fondazione Francesco Ventorino, così come i proventi che deriveranno dalla vendita del catalogo pubblicato da Edizioni le farfalle.

“Francesco Contrafatto. Una mostra affettiva” è un evento organizzato da Commapartners in collaborazione con il Comune di Catania e con il contributo di Camplus, Gruppo Arena e Sikkens - AkzoNobel.

La mostra sarà visitabile fino al 13 maggio 2022, tutti i giorni dalle 9 alle 19, ad ingresso libero. Le visite guidate, a cura dell’Associazione delle guide turistiche di Catania, si effettuano su prenotazione (344 2249701 - info@guidecatania.it).

 

FRANCESCO CONTRAFATTO - BIOGRAFIA

Francesco Contrafatto nasce a Catania il 13 marzo 1928.
Esordisce a 13 anni, nel 1941, in occasione di una mostra d’arte giovanile tenutasi al Teatro Massimo Bellini.
Si consolidano sin da subito i suoi soggetti prediletti: nature morte, paesaggi urbani, scorci di vita quotidiana. Tutte le sue opere sono intrise di “sicilianità”, sempre alla ricerca di riprodurre luci e colori, studiando come rendere l’ordinario stra-ordinario.
Partecipa a diverse mostre, sia collettive che personali, come quelle tenutesi in Brasile-Uruguay-Argentina (1969), Mosca-Leningrado (1971), Roma-EUR (1973), Londra (1974).
Le sue opere si trovano negli uffici della presidenza della Repubblica, al Museo dell’Arma dei Carabinieri, alla RAI, alla presidenza della Regione Sicilia, alla Fondazione del Banco di Sicilia.
Realizza a Paternò (CT) gli otto candelabri in bronzo per Piazza Indipendenza e la fontana in Piazza della Regione, e il Monumento ai Caduti per Castiglione di Sicilia (CT) in Piazza XXII Agosto.
Le scenografie di Antenna Sicilia portano la sua firma dalla fine del 1979 ed è stato Direttore degli allestimenti scenici per il Teatro Stabile di Catania per oltre 35 anni (1958-1994), seguendone le tournée in giro per il mondo come in Russia e in America Latina.
Nel 1980 collabora come consulente artistico al progetto e alla realizzazione dell’illuminazione dell’isola Lachea e dei faraglioni di Acitrezza.
Nel 1982 partecipa alla ristrutturazione e all’arredamento di Villa Scammacca, all’epoca sede della Banca Agricola Etnea (BAE), decorando la grande parete della sala conferenze e realizzando un grande bassorilievo in bronzo. Nel 1983 dipinge le pareti della Sala Consiliare del Palazzo degli Elefanti e nel 2000 quella della Provincia Regionale di Catania presso Palazzo Minoriti. I soggetti ritratti in queste opere sono pregni di riferimenti alla mitologia, scene sospese nel tempo, degli assoluti così come i temi rappresentati: il lavoro, le arti e le scienze.
Nel 2006 viene insignito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica. Nello stesso anno realizza l’Albero del Sapere, la grande scultura in bronzo ospitata all’interno del Collegio Universitario d’Aragona (CEUR).
Negli ultimi anni si ritira dalla vita pubblica ma non smette mai dipingere come testimonia il suo cavalletto sempre occupato in casa. Muore a Catania il 15 giugno 2015.