Premessa: Appunti di viaggio

Non si può attraversare la parte orientale di questa splendida perla del Mediterraneo, senza essere attratti dal gigante che quivi dimora: l'Etna, vulcano in continuo mutamento.
Ruotandovi attorno, mostra, ad ogni variazione della prospettiva, scenari e visioni di sé, che vanno dal magico al fiabesco.
Per ammirarne appieno gli affascinanti scenari in tutta la loro imponenza,
un punto cardinale dopo l'altro, nelle tante giornate di sole che inondano l'isola, il turista può utilizzare il mezzo che, dal 1895, si arrampica su di esso per quasi tutta la sua circonferenza.

Questo mezzo è il treno della Circumetnea.
La Circumetnea è una ferrovia a scartamento ridotto, lunga 110 chilometri da Catania a Riposto, che circumnaviga l'Etna, mostrandola, fra trincee di lava e agrumeti in fiore, in tutti i suoi aspetti più peculiari.
Per utilizzarla, ci si può recare in una delle due località, "origine/destinazione" della stessa.

Una delle due è la stazione di Catania Borgo, collocata nella parte alta della centralissima via Etnea, raggiungibile a piedi con i bus urbani o con la metropolitana, anch'essa gestita dalla Circumetnea.
L'altra è la stazione di Giarre, ubicata nella zona centrale dell'omonima cittadina e adiacente la stazione delle Ferrovie dello Stato, in modo da dare la possibilità, ai viaggiatori provenienti da Taormina o da Giardini Naxos, di poter usufruire del nodo di interscambio fra la due ferrovie.


La storia

La Ferrovia Circumetnea, rappresenta oggi, l'unica realtà ferroviaria a scartamento ridotto in esercizio in tutta la Sicilia, essendo state, nel tempo, chiuse o abbandonate tutte le altre ferrovie similari.
Quando, verso il 1880, si andava delineando l'ossatura della rete ferroviaria siciliana, in molti centri nacquero istanze per il collegamento su rotaia col resto dell'isola. Così avvenne anche nei paesi intorno al vulcano: all'epoca essi avevano già raggiunto un notevole sviluppo, dovuto alle favorevoli condizioni ambientali, ed ebbero quindi buon gioco nelle loro richieste.

Con regio decreto del 31 dicembre 1883 fu costituito un Consorzio per la costruzione e l'esercizio della ferrovia Circumetnea, tra la Provincia di Catania, la Camera di Commercio ed Arti di Catania, ed i Comuni di Riposto, Giarre, Mascali, Piedimonte Etneo, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Randazzo, Maletto, Bronte, Adernò, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Paternò, Belpasso, Misterbianco e Catania.
Come accaduto in tutte le linee siciliane, la scelta del percorso della stessa fu molto contrastata.
A Catania, in particolare, la lotta era serrata tra chi proponeva il passaggio a sud del centro cittadino e chi voleva che il binario fosse posato a nord-est, come poi avvenne.

A queste polemiche si aggiunsero i centri del montagnoso interno della Sicilia, come Cerami, Troina, Nicosia e Gangi, che reclamavano la costruzione di una o più linee che dalla costa ionica penetrassero verso le Madonie fino alla strada statale di collegamento fra Catania e Palermo. Tali richieste, rimaste inascoltate per le difficoltà derivanti dall'asprezza dei terreni, ancora oggi risentono in maniera notevole dell'isolamento.

L'impulso decisivo alla realizzazione della Circumetnea venne dall'ingegnere inglese Robert Trewhella. A questi si deve il progetto e la direzione dei lavori di costruzione della linea ferroviaria a scartamento ridotto. L'11 settembre 1885, Trewhella, stipulò un compromesso col Consorzio, in base al quale avrebbe dovuto occuparsi di tutto, dal progetto alla costruzione ed all'esercizio della linea, in cambio dell'esclusività sulla linea e del divieto di concessione di altre linee con lo stesso percorso (Alcuni decenni dopo furono addirittura le FS a volere fare concorrenza alla Circumetnea).
La spesa venne fissata in 15 milioni e 300 mila lire dell'epoca, interamente a carico dello Stato italiano che aggiunse però una clausola: se l'importo finale dei lavori fosse risultato inferiore alla spesa fissata, lo stesso avrebbe contribuito per la somma effettivamente spesa. Se, invece, il costo per la realizzazione avesse superato l'importo stabilito lo Stato non avrebbe contribuito in alcun modo al ripianamento della differenza.

I lavori per la costruzione della ferrovia ebbero inizio nel 1889. Il 2 febbraio 1895 avvenne l'immissione in servizio del primo tratto, da Catania Borgo ad Adernò.
Appena sette mesi dopo, il 25 settembre 1895, la ferrovia entrò in esercizio.
Restavano però da completare soltanto due brevi tratte: i collegamenti con i porti di Catania e Riposto da utilizzare soprattutto per scopi commerciali che, sarebbero entrati in esercizio nel volgere di pochi mesi.
L'ultimo tratto, da Catania Gaito al Porto si inaugurò il 10 luglio 1898.
Gli scopi commerciali della ferrovia furono subito evidenti; ma le
peculiarità che, negli anni successivi al 1895 contraddistinsero la FCE facendone risaltare la vocazione turistica, riguardavano soprattutto quelle inerenti la suggestiva bellezza del paesaggio attraversato.

Grandi scrittori, quali Goethe e De Amicis, viaggiando con la Circumetnea, restarono affascinati e soggiogati dalle forti emozioni suscitate dal paesaggio, dalla natura selvaggia e dal vulcano sempre mutevole per quanti sono gli infiniti angoli di osservazione che il viaggio in treno sa offrire.
Anche la regina d'Italia Elena viaggiò su un treno della Circumetnea provvisto di carrozza reale. L'episodio accadde nel 1911, in occasione di una visita della sovrana a una sua dama di compagnia la quale possedeva una villa a Randazzo. Incredibili, in quella occasione, le scene di entusiasmo popolare al passaggio del convoglio reale durante le fermate nelle stazioni.

Littorina, tratta dal film Il Bellantonio, di V.Brancati


La storia successiva della linea è stata segnata dalle eruzioni del vulcano che con le sue colate laviche ha più volte invaso i binari: si ricordano quella del 1911, del 1923 (che rese necessaria la costruzione di una variante per Castiglione, aperta nel 1927 ed abbandonata poi nel 1962 per instabilità dei terreni), del 1928 e del 1981.
Altre distruzioni provennero dalla seconda guerra mondiale. In quegli anni la linea svolse un gran lavoro per il trasporto degli sfollati da Catania, e dopo la liberazione fu alacremente ricostruita e rimessa in all'efficienza dalle sue stesse maestranze.

Nel 1938 furono immesse in servizio, per la prima volta, sei esemplari delle modernissime "ALn 56 Fiat" meglio conosciute come "LITTORINE", versione a scartamento ridotto di quelle che già facevano servizio sulle linee FS.
Queste, possedendo caratteristiche di maggior comfort e celerità, presero in carico la quasi totalità del servizio viaggiatori, determinando così, gradualmente, la fine dell'utilizzo delle locomotive a vapore che si completò di fatto nel 1963.
Le difficoltà del periodo bellico dettero il colpo di grazia anche alla società S.I.L.P. (Società Italiana Lavori Pubblici) proprietaria della ferrovia, che nell'immediato dopoguerra, dovettero cedere definitivamente l'Azienda allo Stato che ne assunse il comando per mezzo di una Gestione commissariale governativa.