Incontro con regista, produttore, attori film I baci mai dati
  
   
“Grazie Catania”. Alla vigilia dell'ultimo ciak del film “I baci mai dati” di Roberta Torre (previsto per oggi 26 novembre), si è levato forte nella sede della Catania Film Commission il saluto alla città di regista, produttore e attori.
Ad ospitare l'evento, l'assessore comunale alla Cultura e presidente della Catania Film Commission, Fabio Fatuzzo, e la responsabile della Catania Film Commission, Giusy Balsamo.

“Il film di Roberta Torre parla di miracoli a Catania, a Librino – ha detto l’assessore Fatuzzo. E Catania è davvero la città dei miracoli, poiché riesce sempre a riemergere da situazioni difficili o disastrose! Ringraziamo Roberta Torre per avere scelto la nostra città, per l'intera lavorazione del film (quasi sette settimane di riprese),  e ci auguriamo che ciò possa contribuire al processo di rivalorizzazione del quartiere di Librino e a potenziare l’immagine positiva di Catania”.

La dottoressa Balsamo, dopo avere ringraziato i partecipanti all’incontro, ha introdotto i vari interventi.

“Ringrazio questa città per averci accolto al meglio - ha affermato la regista Roberta Torre - Trovo Catania molto congeniale al mio modo di essere. Ho conosciuto Librino grazie ad Antonio Presti, che lavora per dare a questa periferia un’immagine diversa. Amo le periferie, e Librino mi ha colpito con il suo fascino particolare. Quando ho portato Amedeo Bacigalupo a visitare questo posto, è rimasto folgorato. E' un luogo con un immaginario molto forte, anche per le storie delle persone che lo popolano, storie difficili. Ho voluto rappresentarlo non come periferia degradata, ma come luogo di speranza. Abbiamo anche portato nella piazza del quartiere una Madonna… che forse resterà qui. Un film come questo si poteva fare solo in una terra come questa, catanese, siciliana, con una cultura fortemente legata alle tradizioni e alla tradizione religiosa. Nel film c'è una processione surreale, con una statua che viene disvelata. Forse si poteva fare solo qui .
Siamo molto contenti di come la città e il quartiere hanno risposto al nostro lavoro. Posso dire che il film si è davvero concluso al meglio”.

Al grazie della Torre si è aggiunto quello del produttore (per la Nuvola Film) Amedeo Bacigalupo: “Catania è una città splendida, elegante (lo dicevamo con Roberta). Poi questo bianco e nero mi ricorda la Liguria, la Genova dei miei (anche se lì ci sono lavagna e marmo e qui lava e calcare), e mi fa sentire a casa… Abbiamo vissuto un'esperienza molto bella, sia dal punto di vista professionale che umano, con un gruppo di lavoro molto affiatato (dai capireparto agli stagisti). Il film, tra l'altro, è stato fatto non con tantissimi soldi (un milione, un milione e due circa). La città e il quartiere di Librino ci hanno accolti in maniera calorosa. Penso che ci commuoveremo al momento di lasciare quest’isola creativa. Sino a ieri sera una signora ci ha portato sul set crostatine, aranciate e succhi di pesca!
Rivolgo un grazie particolare alla dottoressa Giusy Balsamo e alla Film Commission, che ci hanno curato come piccoli pulcini; grazie anche alla Curia, alla Polizia di Stato.”.

“Grazie a Roberta. Non avrei mai pensato di fare un film! – ha esclamato Carla Marchese, tredicenne di Misterbianco scelta dalla Torre, fra oltre 500 coetanee, per il ruolo della protagonista-Mi ritengo fortunata. Da spettatrice, non immaginavo ci fosse tutto questo lavoro attorno a un film (fonici, operatori …), pensavo fosse tutto più semplice. Bello. Mi piacerebbe fare altre esperienze di questo genere!”.

“All'inizio non capivo quale potesse essere il fine di girare a Librino – ha detto Donatella Finocchiaro, che nel film interpreta la mamma di Carla Marchese - Poi ho capito, Librino è periferia di Catania ma anche del mondo. Ha una struttura architettonica che cinematograficamente dà cose impensabili, diventa arte.
Mi sono divertita tantissimo ad interpretare un personaggio come quello di Rita, che ha molto della donna di oggi, che si dimentica di avere una famiglia, dei figli…E' un ruolo che nessun regista mi avrebbe dato, perché io sono quella dei ruoli drammatici. Per me è stato un battesimo nella commedia!”

“Con il film – ha dichiarato Pino Micol, che interpreta il ruolo del parroco Don Livio - ho rinsaldato il mio rapporto di amicizia con Roberta, che adesso spero si tramuti anche in un rapporto professionale importante, e ho rinsaldato il mio legame con Catania, forte, data la frequentazione, tanto che per molti sono siciliano. In realtà sono di Bari, ma dal punto di vista artistico mi ritengo milanese e anche un po’ siciliano, catanese. E adesso ho girato un film con una regista milanese ma ritenuta siciliana!
A Catania ci sto benissimo. Non ho vissuto Librino come periferia ma come la versione siciliana di Brasilia, prolungamento ideale politico di Rio. Per Librino il film è uno spot enorme, perché il lavoro, di Roberta e nostro, lo rappresenta come luogo non soltanto di degrado, come periferia, ma anche come luogo di miracoli, di sentimenti… Mi auguro che Librino possa essere considerato città e non periferia”.

Tra il pubblico, anche Antonio Presti, che invitato a intervenire dall'assessore Fatuzzo ha sottolineato l'importanza di un processo politico, civile, culturale condiviso per la rinascita del quartiere e ha esaltato l'operazione, anche di crescita economica, messa in atto dalla Torre con il film, “perché non è vero che con l’arte e con la bellezza non si mangia!”. Presti ha anche annunciato il progetto di creazione a Librino di un Museo della Fotografia, affidato a un fotografo di fama internazionale.

 

Catania, 26 novembre 2009
 

Catania Film Commission
www.comune.catania.it/filmcommission
angela.impastato@comune.catania.it