“Un network di comuni siciliani – ha detto l’assessore alle Politiche Scolastiche Sebastino Arcidiacono- per affrontare la riforma Gelmini i cui effetti si vedranno, già dal prossimo anno scolastico, con tagli sia alle risorse economiche che  nel numero dei posti di lavoro che saranno decurtati. Una Sicilia in cui il tempo pieno non è mai decollato e che si colloca percentualmente con il suo 3,8% ben al di sotto della media nazionale e in cui, paradossalmente, verranno effettuati i tagli più evidenti”. 

 Ed è proprio per  discutere di questi argomenti e “fare gruppo” si sono riuniti stamattina nella sala Giunta di palazzo degli Elefanti, su invito dell’assessore alle Politiche Scolastiche Sebastiano Arcidiacono, gli assessori alla pubblica istruzione di Messina, Salvatore Magazzù, di Ragusa, Venerando Suizzo, di Siracusa Giuseppe Munafò. I altri rappresentanti delle città capoluogo di provincia hanno tutti aderito all’iniziativa ma a causa degli impedimenti causati dalle condizioni climatiche non sono stati presenti all’incontro.

La riunione prende avvio dal dibattito in atto nel mondo della scuola a seguito dell’ applicazione della legge Gelmini che comporterà notevoli cambiamenti sia sul piano organizzativo che didattico delle scuole del settore primario e secondario di primo grado, a cui i Comuni saranno chiamati a dare risposte.
“ Siamo preoccupati per la scuola- ha detto Arcidiacono- ma siamo qui soprattutto in difesa della scuola. Uno studio della Banca d’Italia parla di una scuola maggiormente discriminante nel sud dove il gap intellettuale dei ragazzi con famiglie economicamente più modeste può essere colmato soltanto con l’azione formativa di una buona attività didattica

Le scelte nazionali come quelle locali sulla scuola hanno riflessi forti sul territorio ed è necessario un lavoro d’insieme delle istituzioni locali e nazionali che va allargato agli attori principali del mondo della scuola come il sindacato, le associazioni professionali e familiari”.  Il coordinamento degli assessori si è soffermato a discutere anche di edilizia scolastica, manutenzioni e strutture di servizio come ad esempio le mense scolastiche o i servizi di refezione tutti punti, questi, su cui i Comuni chiederanno l’ intervento decisivo dello Stato e dell’Europa che con l’obiettivo 1 ha previsto fondi per integrare l’attività scolastica.