Possono concorrere alla formazione del distretto produttivo imprese prevalentemente di piccola e media dimensione, di elevata specializzazione produttiva, che svolgono attività simili, secondo una logica di filiera, verticale e/o orizzontale. Alla formazione del Distretto può concorrere anche l’ Ente Locale. Potrà essere considerato ammissibile, pena l’esclusione, un solo Patto di Sviluppo del Distretto per ogni filiera o settore di attività. Si definisce Patto di Sviluppo Distrettuale (art.5 D.A. 1937/2 del 28.06.2016) un documento programmatico, di durata triennale, che evidenzia i contenuti delle azioni che il distretto propone di attuare per lo sviluppo della propria realtà produttiva.
Il Patto dovrà contenere un piano finanziario di massima che quantifichi le azioni, le diverse voci di spesa e configuri la quantità delle risorse che il Distretto intende mettere a disposizione, individuando la quota parte di intervento finanziario che i diversi sottoscrittori (associati alla partnership del Distretto con funzione di sola sovvenzione no-profit, sotto forma di contributi di capitale, di borse di studio, di finanziamenti dedicati alla ricerca) si impegnano ad assicurare.