La Società
Coerentemente
con le vicende urbanistiche che hanno interessato la storia della prima
Municipalità sin da quando, nel XVIII secolo, essa coincideva con la città di
Catania, è questa la Municipalità più popolosa con i suoi attuali oltre l0.000
abitanti: una vera e propria città nella città, dunque.
Ma
interessante, soprattutto, appare il fatto che, nonostante la porzione più
ampia della Municipalità coincida con il centro commerciale e direzionale della
città, essa non ha subìto, almeno nell’ultimo decennio, un forte processo di
spopolamento. Al contrario, tra il 1991 e il 1997, il numero dei residenti è
qui regolarmente cresciuto, da 58.162 a 60.333; rispetto al dato del 1992,
allorché l’ufficio statistico del Comune censiva 56.323 residenti, nel 1997 la
popolazione è cresciuta addirittura di quasi 7 punti percentuali. Su questo
andamento pesa certamente in modo decisivo il ruolo dei quartieri popolari più
poveri ancora degradati, San Cristoforo, Civita – Angeli Custodi e Cappuccini –
Antico Corso, dove si addensa il maggior numero della popolazione e delle
famiglie con il più alto numero di componenti.
Una
vocazione antica, questa, che, soprattutto nel secondo caso, si connette alla
destinazione a mercato decretata sin dalla sua costruzione all’antica piazza
San Filippo, oggi piazza Mazzini. Qui, lungo questa strada si è andata
radicando un’attività commerciale all’ingrosso che nella sua espansione ha
occupato spazi sempre più ampi lungo le vie e le piazze tutto intorno. E ancora
oggi la zona è luogo di attrazione nei confronti di piccoli commercianti che
dai paesi vicini vengono qui a rifornirsi di merci per i propri negozi. A
partire dagli anni Sessanta, nel tratto compreso tra la piazza Stesicoro e la
piazza della Repubblica, lungo il corso Sicilia (la nuova arteria nata in
seguito allo sventramento del vecchio quartiere San Berillo), si sono invece
andate disponendo le sedi principali di banche ed imprese assicurative,
immobiliari e finanziarie, nonché studi professionali.
Sono, infatti,
soprattutto questi quartieri quelli che contribuiscono a decretare per l’intera
Municipalità una densità media di quasi undicimila e cinquecento abitanti per
chilometro quadrato, ponendo cosi la Municipalità al secondo posto in
graduatoria dopo quella Borgo-Sanzio. La Municipalità non è però centro di
attrazione per i catanesi. Mentre, infatti, nel 1997 il saldo migratorio, vale
a dire la differenza tra immigrati ed emigrati, fa registrare qui un valore
positivo pari a 392 unità di persone, il saldo derivante dai cambi di
domicilio, vale a dire la differenza fra chi si trasferisce a vivere in questa
Municipalità e chi da questa sceglie di andare a vivere nel territorio di
un’altra Municipalità della stessa città, è negativo e pari a 361 persone.
Come dire,
dunque, che la crescita della popolazione residente ha tutta l’aria di
segnalare il fatto che l’appetibilità delle locali strutture residenziali
riguarda solo gli immigrati, e soprattutto quelli extracomunitari. Qui,
infatti, risiede quasi la metà di tutta la popolazione extracomunitaria che
vive a Catania. Case vecchie e fatiscenti, ambienti degradati, affitti modesti
costituiscono le condizioni favorevoli all’affollarsi di lavoratori stranieri,
molti dei quali irregolari, che vivono di espedienti e possono contare su
bassissimi livelli di reddito: stranieri pressoché tutti extracomunitari, e in
larghissima parte provenienti dal continente africano.
a conferma
di una tendenza già altrove segnalata, in queste famiglie di extracomunitari
sono presenti bambini, soprattutto in età prescolare; dopo quest’età il loro
numero decresce vertiginosamente segnalando una tendenza diffusa al
"ritorno in patria", che altro non è che il segno di una scarsa
disponibilità alla piena integrazione nel tessuto sociale catanese.
La forte
frammentazione del tessuto urbano della Municipalità, dove un territorio
recuperato allo sviluppo economico, anche in chiave turistica e dell’industria
del tempo libero, conserva ancora aree di forte degrado, si rispecchia
inevitabilmente sul piano sociale: qui la criminalità minorile detiene il
primato.
E' ancora
una volta e soprattutto dalle zone più povere, San Cristoforo in prima linea,
che proviene il maggior numero di minori arrestati. E' questo un fenomeno
endemico della Municipalità e dei suoi quartieri più poveri. Così, anche se
altrove, tra il 1991 e il 1998, la criminalità minorile è letteralmente
"esplosa", è qui che il fenomeno si mantiene sempre ai livelli più
preoccupanti: con i suoi 63 minori arrestati del 1998, pari allo 0,07%
dell’intera popolazione circoscrizionale, questa Municipalità è al primo posto
in questa triste graduatoria in città. Coerentemente, la Municipalità è ai
primi posti relativamente a quel fenomeno indicato da molti come una
"premessa" alla criminalità minorile: qui la dispersione scolastica
nelle scuole elementari e medie è largamente al di sopra della media cittadina,
soprattutto nella versione della frequenza saltuaria e persino della evasione
tout court degli obblighi scolastici. Certo, i quartieri San Cristoforo, Civita
– Angeli Custodi e Cappuccini – Antico Corso non sono l’intera Municipalità,
come non lo sono il vecchio San Berillo o il rione Redentore. Ma sono tanto.
E di essi non si può non tenere conto in un progetto di sviluppo armonico della
Municipalità che concepisca il recupero urbano a partire prima di tutto da
quello sociale.