La Società

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Pubblicato il:

11 marzo 2013

Ultima revisione:

1 luglio 2014

La Società

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Coerentemente con le vicende urbanistiche che hanno interessato la storia della prima Municipalità sin da quando, nel XVIII secolo, essa coincideva con la città di Catania, è questa la Municipalità più popolosa con i suoi attuali oltre l0.000 abitanti: una vera e propria città nella città, dunque.
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Ma interessante, soprattutto, appare il fatto che, nonostante la porzione più ampia della Municipalità coincida con il centro commerciale e direzionale della città, essa non ha subìto, almeno nell’ultimo decennio, un forte processo di spopolamento. Al contrario, tra il 1991 e il 1997, il numero dei residenti è qui regolarmente cresciuto, da 58.162 a 60.333; rispetto al dato del 1992, allorché l’ufficio statistico del Comune censiva 56.323 residenti, nel 1997 la popolazione è cresciuta addirittura di quasi 7 punti percentuali. Su questo andamento pesa certamente in modo decisivo il ruolo dei quartieri popolari più poveri ancora degradati, San Cristoforo, Civita – Angeli Custodi e Cappuccini – Antico Corso, dove si addensa il maggior numero della popolazione e delle famiglie con il più alto numero di componenti.
Una vocazione antica, questa, che, soprattutto nel secondo caso, si connette alla destinazione a mercato decretata sin dalla sua costruzione all’antica piazza San Filippo, oggi piazza Mazzini. Qui, lungo questa strada si è andata radicando un’attività commerciale all’ingrosso che nella sua espansione ha occupato spazi sempre più ampi lungo le vie e le piazze tutto intorno. E ancora oggi la zona è luogo di attrazione nei confronti di piccoli commercianti che dai paesi vicini vengono qui a rifornirsi di merci per i propri negozi. A partire dagli anni Sessanta, nel tratto compreso tra la piazza Stesicoro e la piazza della Repubblica, lungo il corso Sicilia (la nuova arteria nata in seguito allo sventramento del vecchio quartiere San Berillo), si sono invece andate disponendo le sedi principali di banche ed imprese assicurative, immobiliari e finanziarie, nonché studi professionali.
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Sono, infatti, soprattutto questi quartieri quelli che contribuiscono a decretare per l’intera Municipalità una densità media di quasi undicimila e cinquecento abitanti per chilometro quadrato, ponendo cosi la Municipalità al secondo posto in graduatoria dopo quella Borgo-Sanzio. La Municipalità non è però centro di attrazione per i catanesi. Mentre, infatti, nel 1997 il saldo migratorio, vale a dire la differenza tra immigrati ed emigrati, fa registrare qui un valore positivo pari a 392 unità di persone, il saldo derivante dai cambi di domicilio, vale a dire la differenza fra chi si trasferisce a vivere in questa Municipalità e chi da questa sceglie di andare a vivere nel territorio di un’altra Municipalità della stessa città, è negativo e pari a 361 persone.
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Come dire, dunque, che la crescita della popolazione residente ha tutta l’aria di segnalare il fatto che l’appetibilità delle locali strutture residenziali riguarda solo gli immigrati, e soprattutto quelli extracomunitari. Qui, infatti, risiede quasi la metà di tutta la popolazione extracomunitaria che vive a Catania. Case vecchie e fatiscenti, ambienti degradati, affitti modesti costituiscono le condizioni favorevoli all’affollarsi di lavoratori stranieri, molti dei quali irregolari, che vivono di espedienti e possono contare su bassissimi livelli di reddito: stranieri pressoché tutti extracomunitari, e in larghissima parte provenienti dal continente africano.
a conferma di una tendenza già altrove segnalata, in queste famiglie di extracomunitari sono presenti bambini, soprattutto in età prescolare; dopo quest’età il loro numero decresce vertiginosamente segnalando una tendenza diffusa al "ritorno in patria", che altro non è che il segno di una scarsa disponibilità alla piena integrazione nel tessuto sociale catanese.
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La forte frammentazione del tessuto urbano della Municipalità, dove un territorio recuperato allo sviluppo economico, anche in chiave turistica e dell’industria del tempo libero, conserva ancora aree di forte degrado, si rispecchia inevitabilmente sul piano sociale: qui la criminalità minorile detiene il primato.
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E' ancora una volta e soprattutto dalle zone più povere, San Cristoforo in prima linea, che proviene il maggior numero di minori arrestati. E' questo un fenomeno endemico della Municipalità e dei suoi quartieri più poveri. Così, anche se altrove, tra il 1991 e il 1998, la criminalità minorile è letteralmente "esplosa", è qui che il fenomeno si mantiene sempre ai livelli più preoccupanti: con i suoi 63 minori arrestati del 1998, pari allo 0,07% dell’intera popolazione circoscrizionale, questa Municipalità è al primo posto in questa triste graduatoria in città. Coerentemente, la Municipalità è ai primi posti relativamente a quel fenomeno indicato da molti come una "premessa" alla criminalità minorile: qui la dispersione scolastica nelle scuole elementari e medie è largamente al di sopra della media cittadina, soprattutto nella versione della frequenza saltuaria e persino della evasione tout court degli obblighi scolastici. Certo, i quartieri San Cristoforo, Civita – Angeli Custodi e Cappuccini – Antico Corso non sono l’intera Municipalità, come non lo sono il vecchio San Berillo o il rione Redentore. Ma sono tanto.
E di essi non si può non tenere conto in un progetto di sviluppo armonico della Municipalità che concepisca il recupero urbano a partire prima di tutto da quello sociale.